L’impresa sociale di inserimento lavorativo: opportunità da valorizzare

0
31

Le cooperative sociali di inserimento lavorativo come strumento di politica attiva ed opportunità da promuovere nella nostra provincia. Il tema, di stretta attualità, è stato analizzato e approfondito nel corso del primo webinar della rassegna del CISeM (Comitato Imprenditorialità Sociale E Microcredito) che si articolerà in altri incontri nel corso del 2021.

Il Cisem, in quanto organismo della Camera di commercio di Cuneo, diretto a promuove l’imprenditorialità sociale, ha restituito un interessante spaccato sulle cooperative di inserimento lavorativo, esperienze di impresa sociale con una doppia missione: mantenere una certa stabilità sul mercato di beni e servizi e garantire la formazione lavorativa dei soggetti più fragili.

Queste imprese in Italia occupano circa 100 mila lavoratori di cui 30 mila svantaggiati. In provincia di Cuneo sono all’incirca 50 le cooperative del settore, con 1.100 occupati, 400 soggetti svantaggiati, con il 36% della forza lavoro normo dotata: il 6% in più di quello previsto dalla legge. I 2/3 sono persone disabili che altrimenti sarebbero sussidiate.

La specificità di queste cooperative sta nell’aver messo a punto una tecnologia specifica sull’inserimento lavorativo, che consente di abbassare la soglia di ingresso al lavoro e nel contempo mettere a fuoco processi e risposte organizzative capaci di assumere in positivo la diversità dei soggetti più deboli.

Nel corso del convegno, tenutosi sulla piattaforma Zoom, nel pomeriggio di lunedì 14 giugno, sono interventi il prof. Carlo Borzaga, direttore scientifico della rivista “Impresa sociale”, che ha presentato con un’ampia introduzione sul tema, evidenziandone gli esiti positivi.

A seguire sono state condivise le esperienze sul campo di “Cascina Pensolato” di Fossano e della cooperativa “Il laboratorio” di Dronero.

Le ricerche” – ha evidenziato il Prof. Borzaga – “hanno assodato che l’inserimento di una persona in difficoltà nel mondo del lavoro, superando risposte di tipo assistenziale, determina un risparmio consistente sul fronte della spesa pubblica, quantificabile in 6000,00 € all’anno per ogni persona a tempo pieno coinvolta. Tuttavia manca un approccio sistemico a questa esperienza, capace di valorizzarne il ruolo sul lato delle politiche attive del lavoro costruendo rapporti collaborativi con la pubblica amministrazione e le imprese private”.

“Il CISeM” – ha sottolineato in chiusura il presidente Alessandro Durando – “ha l’obiettivo di sviluppare una strategia di raccordo tra pubblico e privato, promuovendone i vantaggi e le opportunità che la legge offre per un loro coinvolgimento più pieno. Bandi mirati e specifici per l’ente pubblico, convenzioni ad hoc con le imprese per offrire commesse in cambio dell’assolvimento dell’obbligo nel campo privato sono gli strumenti da far conoscere. Investire su quest’esperienza è un’occasione unica per puntare a garantire un diritto al lavoro per tutti”.

 

 

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui