DOGLIANI – La minoranza del Comune scrive al parroco accusato dall’assessore

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Rev.mo don Galleano, caro Luigino,

Abbiamo assistito con stupore al dibattito durante l’ultimo Consiglio comunale, quando l’assessore Stralla ha lanciato ingiuste accuse al Tuo indirizzo. Abbiamo quindi letto con favore la Tua lettera del 12 gennaio al Comune e quindi, come abbiamo fatto già pubblicamente in sede di Consiglio, così ora torniamo ad esprimerTi la nostra solidarietà, poiché conosciamo direttamente il Tuo impegno e interesse per il Banco Alimentare. Infatti, nel 2016, dopo già tutto il 2015 di assenza del servizio e all’indomani dei problemi verificatisi con la cessazione dell’attività della Fondazione Ospedale Civico – Sacra Famiglia, Tu ti sei reso immediatamente disponibile insieme all’associazione “Un sole per chi è solo” e ai due volontari che storicamente hanno distribuito le derrate per risolvere il problema e tornare a erogare il servizio. Noi lo possiamo testimoniare poiché i consiglieri Barbara Ferrero e Nicola Chionetti hanno offerto la propria collaborazione, conoscendo bene l’organizzazione pratica e burocratica del banco.

L’assessore Stralla infatti, dopo non essere riuscito a garantire il banco nel 2015, nel 2016 si è interessato al problema solo dopo aver fiutato la presenza dei consiglieri dell’opposizione: legittimo, ma cosa ben diversa dal «me ne sono interessato fin dal primo momento» udito in Consiglio comunale. Spiace constatare inoltre che la Parrocchia abbia subito ingerenze esterne per questo, addirittura da Rimini. Ciò detto, alla fine tutto questo sarebbe secondario se il servizio non fosse stato interrotto in questi anni, mentre invece per  più di due anni svariate decine di famiglie non hanno ricevuto questo prezioso aiuto. Infatti, ci risulta che anche nel 2018 sia stato sospeso.

A tal proposito, ci è capitato di sentire che, in fin dei conti, il problema non fosse così grave, poiché gli aiuti sarebbero andati per lo più a famiglie di immigrati. Ora, affermazioni di questo genere sono doppiamente gravi: intanto perché non esistono bisognosi di serie A e bisognosi di serie B; e poi perché in verità, per quanto ci è dato di ricordare, la maggioranza di quelle famiglie erano costituite da doglianesi di vecchia data, quindi numerosi bambini e anziani.

Infine, caro don Luigino, rispettiamo la Tua volontà di non entrare direttamente nella polemica politica e, ancora una volta, ciò dimostra il tuo genuino spirito collaborativo, con chicchessia, quando si tratta di povera gente. Tuttavia, il nostro ruolo è differente e, come consiglieri comunali, riteniamo che sia invece giusto che le persone sappiano ciò che succede, soprattutto quando questo attiene a servizi di grande interesse pubblico e quando responsabili della pubblica amministrazione affermano cose lontane dal vero. Per questo renderemo pubblica la nostra presente missiva.

In conclusione, crediamo sia opportuno ricordare che il servizio del Banco Alimentare esiste almeno dalla terza consiliatura di Chiappella ed è stato gestito da tre Amministrazioni diverse senza alcuna interruzione: Chiappella, Gallo e Chionetti. I problemi della Fondazione Ospedale Civico Sacra Famiglia e la sua cessata attività non possono giustificare l’interruzione del Banco Alimentare, anche perché le soluzioni alternative c’erano già fin dal primo momento di difficoltà, come bene sappiamo noi e come dimostra la Tua lettera.

Sperando che alla fine tutto si possa risolvere per il meglio e che queste missive siano state d’aiuto per chiarire l’importanza della questione e della verità, Ti rivolgiamo cordialmente i nostri saluti,

Nicola Chionetti, Barbara Ferrero,

Simonetta Cagnazzo, Roberto Valletti

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