L’Enoteca Regionale Piemontese Cavour ha inaugurato il Museo in vigna

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GRINZANE CAVOUR – Se è vero che il sette è un numero speciale, carico di simboli e significati, allora anche il settimo compleanno del riconoscimento Unesco, celebrato sabato scorso al castello di Grinzane è stato un compleanno speciale per i Paesaggi vitivinicoli di Langhe Roero e Monferrato. Sette anni, infatti, consentono di compilare un bilancio già consistente per quanto riguarda l’impatto delle nostre colline nel World Heritage List. Come dono di compleanno l’Enoteca Regionale Piemontese Cavour ha inaugurato il “Museo in vigna” che va ad ampliare il repertorio di bellezza, storia, e memorie che il castello offre al visitatore con l’Enoteca, il Museo etnografico e dei cimeli cavouriani oltre alla Sala delle Maschere e al parco antistante l’antico maniero.

La celebrazione della ricorrenza di Doha 2014 è stata organizzata dall’Enoteca Cavour in collaborazione con la Regione Piemonte, con l’Ente turismo Langhe Monferrato e Roero, con l’Associazione per il Patrimonio dei Paesaggi Vitivinicoli  titolari del riconoscimento Unesco. Il valore aggiunto della serata d’onore è stato l’inaugurazione del “Museo in vigna”: un percorso emozionale e didattico a cielo aperto e tra i filari della vigna del conte di Cavour alla scoperta del prezioso vigneto e dei primi passi compiuti dal futuro Re dei vini: sua maestà il Barolo. Immersi nella “Vigna del Conte”, ai piedi del Castello di Grinzane Cavour, sarà possibile approfondire la conoscenza del ciclo vegetativo della vite e del lavoro del vignaiolo, espressione di quella sapienza contadina – a metà strada tra l’arte e il mestiere – che in queste colline, da secoli, è tramandata di generazione in generazione. È qui che, grazie all’intraprendenza di Camillo Benso, conte di Cavour, come di Giulia Colbert Falletti, marchesa di Barolo, vennero innovati i sistemi di allevamento della vite e della vinificazione delle uve, dando impulso, con l’aiuto del generale ed enologo Francesco Staglieno, alla nascita del Barolo. È qui, dunque, che ebbe origine il mito dei grandi vini che questa terra produce e regala al mondo. Un sogno che negli anni si è evoluto, arrivando a costituire un fattore determinante per la promozione del territorio, capace oggi di divenire mèta ambita e punto di riferimento per il turismo internazionale enogastronomico.

 “Dopo mesi particolarmente difficili, abbiamo tutti un grande bisogno di normalità e di ripartire. E il Piemonte è pronto ad accogliere nuovamente, tra le sue splendide colline Unesco, i visitatori desiderosi di scoprire o tornare nella nostra meravigliosa terra – ha dichiarato il presidente della Regione Piemonte, Alberto Cirio –. Siamo sicuri che il Museo IN VIGNA costituirà un nuovo elemento di attrattività per il territorio, che darà un grande impulso e un notevole valore aggiunto all’offerta turistica per chi verrà a sperimentare l’eccellenza dell’ospitalità di Langhe, Roero e Monferrato”.

“Molta strada è stata fatta – ha commentato il direttore dell’Associazione per i Paesaggi vitivinicoli di Langhe-Roero e Monferrato Roberto Cerrato – e siamo sulla strada giusta. Bisogna però proseguire con umiltà e pragmatismo aiutando le realtà meno note del territorio. La dottoressa Angela Maria Ferroni, parlando a nome dell’Ufficio Unesco del Ministero della Cultura, ci ha dato indicazioni preziose fornendo un importante valore aggiunto a questa festa di compleanno”

 

 

 

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