Con la strategia europea Farm to Fork, anche l’agricoltura è ormai chiamata a una transizione ecologica, con una riduzione costante degli agrofarmaci e un’ottimizzazione della distribuzione in campo dei prodotti fitosanitari. Un cambio di paradigma che ha portato tre realtà piemontesi di eccellenza a rispondervi con prontezza: Fondazione Agrion, l’Università degli Studi di Torino (DISAFA) e l’Agenzia 4A – Coldiretti Cuneo hanno dedicato la giornata del 2 agosto a produttori e tecnici del settore frutticolo piemontese. Case costruttrici piemontesi di eccellenza hanno presentato le innovazioni delle proprie macchine agricole, dimostrando come la tecnologia possa essere un valido strumento per una distribuzione ottimizzata ed efficace dei fitofarmaci.
L’adesione entusiasta all’evento, che ha coinvolto circa 100 partecipanti, ha messo in luce una crescente consapevolezza del valore aggiunto che deriverà da una scelta precisa: quella di adottare macchine all’avanguardia per tutelare la sostenibilità ambientale ed economica del settore e – non ultimo – la salute dell’operatore che esegue il trattamento.
Agronomia
Un miglioramento della qualità e dell’economia delle imprese agricole è perseguibile non solo con macchine rinnovate e tecnologicamente avanzate, ma anche con una corretta gestione agronomica delle coltivazioni: si tratta di occuparsi delle piante nel modo più adeguato, con interventi di potatura, concimazione e irrigazione, operazioni che rappresentano il punto di partenza per una strategia di difesa di successo. Durante l’incontro due frutticoltori, con dati alla mano, hanno evidenziato un risparmio economico significativo per le proprie aziende (nell’ordine del 15-20% rispetto alla precedente gestione): è evidente che in annate difficili come le ultime è essenziale tenere sotto controllo e talvolta ridurre i costi di produzione, ma i numeri presentati dimostrano che gli investimenti richiesti sono del tutto sostenibili e ammortizzabili proprio in virtù del loro impatto positivo sull’economia aziendale.
Una scelta vincente e lungimirante per l’economia aziendale
“Un percorso verso una migliore efficienza che può sembrare molto tecnico e quindi lontano dagli interessi dei consumatori, ma che invece incide sulla qualità dei prodotti” afferma Giacomo Ballari, Presidente di Fondazione Agrion. “Ridurre di un ulteriore 15-20% il quantitativo di principi attivi utilizzato direi che non è poco. Sottolineo inoltre che qui siamo di fronte non a mere enunciazioni, ma a prove tangibili in campo che possono essere messe in pratica in pochi mesi da un numero di aziende consistente. Questo è il modo con cui mi piacerebbe venissero affrontate tutte le sfide che l’Europa sta avanzando con il Green Deal. Questo è anche il modo con cui le filiere agricole piemontesi possono provare a essere sempre più all’avanguardia sui mercati con un prodotto salubre e un’impronta ambientale sempre più ridotta”.
Quello del 2 agosto è stato dunque un momento di confronto tra tecnici, ricercatori, imprenditori agricoli e aziende costruttrici che ha permesso di focalizzare l’attenzione sui possibili elementi di innovazione tecnologica prioritari per la costruzione delle nuove macchine irroratrici.
Oltre alla dimostrazione pratica e alla spiegazione tecnica, il vivace confronto tra gli operatori del settore ha messo al centro il futuro prossimo dell’agricoltura: presto i prodotti della Terra saranno stimati sulla base del rispetto della coltivazione, dell’ambiente circostante e della salute delle persone. Di fronte a questa prospettiva, chi oggi decide di compiere delle scelte sostenibili per innovare il proprio ciclo produttivo, anche investendo nelle moderne macchine agricole, avrà certamente un ritorno economico che ripagherà la pazienza e la dedizione impiegate.