Lavori: i più richiesti in Piemonte: Entro novembre previste in regione 98.000 assunzioni

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Quali sono, oggi, le figure professionali più richieste dal mondo del lavoro in Piemonte? Ad elencarle ci ha pensato un’indagine di Unioncamere, che ha diffuso i risultati di un sondaggio realizzato nei mesi di luglio e agosto tra le aziende della nostra regione, finalizzato ad individuare quali sono le competenze che le stesse a­ziende hanno più difficoltà a reperire sul mercato del lavoro. Il rapporto – come spesso succede quando si parla del mondo del lavoro – ha confermato molte certezze e aggiunto qualche inattesa sorpresa…

 

 Le professioni più ricercate

Secondo Unioncamere, le professioni più ricercate sono quelle del personale qualificato nel settore dell’agricoltura e della manutenzione del verde (mancano l’80% delle figure richieste). Seguono gli operai specializzati nel settore edile (-78% di quelli necessari), i montatori, riparatori e manutentori di macchine fisse (-76%), i lavoratori specializzati nella riparazione dei veicoli a motore (-75%), gli operai specializzati nell’installazione di attrezzature elettriche (-75%) e i fabbri ferrai (-70%). A mancare all’appello sono poi le persone che possiedono determinati titoli di studio. A livello universitario la difficoltà maggiore si riscontra nel reperire laureati a indirizzo chimico-farmaceutico e a indirizzo scientifico matematico, fisico ed informatico. Significativa anche la difficoltà delle aziende a trovare traduttori e interpreti tra chi si è specializzato in corsi di studio ad indirizzo linguistico. Insomma, in Piemonte il lavoro non manca, le specializzazioni si!

Per quanto riguarda il piano di assunzioni che le aziende piemontesi prevedono di portare a termine tra i mesi di settembre e novembre, il rapporto stilato da Unioncamere ne indica 98.000, in leggero calo (-2.200) rispetto agli stessi tre mesi dell’anno precedente. Un dato, purtroppo, in controtendenza rispetto alla media nazionale, che prevede invece un incremento pari al +1,9%. In Piemonte verranno fatte dunque soltanto il 21% delle oltre 170.000 assunzioni previste nel Nord-Ovest e meno del 7% delle 531.000 previste a livello nazionale. Tornando ai contratti che in questo trimestre saranno stipulati in Piemonte, la maggior parte, il 62%, saranno a tempo determinato, i contratti a tempo indeterminato saranno il 26%, quelli di apprendistato l’8%, con un restate 4% di altre forme contrattuali.

I contratti? Quasi tutti a tempo determinato

Analizzando nel dettaglio queste domande di lavoro si scopre che delle 98.000 assunzioni previste la maggioranza – circa 66.000 – sono nel settore dei servizi, in particolare camerieri, commesse, badanti, colf e corrieri per le consegne. Sono lavori che spesso comportano impegni di tempo limitati, a volte soltanto per pochi mesi, e questo spiega l’elevato numero di contratti a tempo determinato. Gran parte delle restanti assunzioni sono invece destinate al mondo dell’industria. Da segnalare, tuttavia, che proprio queste ultime fanno segnare il calo più considerevole rispetto agli anni passati.

Gli ultimi dati del sondaggio di Unioncamere ci rivelano, infine, che circa il 30% degli assunti è ricercato tra giovani under 30, mentre soltanto nel 20% dei casi le imprese prevedono di assumere personale immigrato.

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