Langhe: minacciò fiamme a moglie e casa, assolto in Appello

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La Prima sezione della Corte d’Appello di Torino ha riformato la sentenza di primo grado emessa il 20 aprile 2018 dal Tribunale di Asti (giudice Carlo Bosticco), che condannava S. D., 56 anni, residente in un comune delle Langhe, a 20 giorni di reclusione (la richiesta del pubblico ministero Donato Lepore era stata di un anno di pensa detentiva) per un fatto avvenuto l’8 agosto 2015. L’uomo durante una lite con la moglie dalla quale si stava separando, aveva agito con violenza nei suoi confronti, provocandole conseguenze fisiche giudicate guaribili con una prognosi di 10 giorni. Inoltre, aveva cosparso di benzina il pavimento della stanza di casa minacciando la consorte di appiccare il fuoco. Anche grazie all’intervento del figlio della coppia, riuscito evidentemente a ridurre a più miti consigli il padre, l’accaduto non aveva avuto conseguenze potenzialmente tragiche.
L’avvocato dell’uomo, Roberto Ponzio: «La Corte d’Appello disponendo il non luogo a procedere ha accolto la tesi che abbiamo espresso: quel gesto era stato lo sfogo di una persona esasperata. Un gesto che il marito ha rivolto più contro se stesso che contro la moglie. I fatti sono poi stati strumentalizzati per incidere sulle pretese risarcitorie. La sentenza di non luogo a procedere dimostra la fondatezza della nostra linea difensiva».
La battaglia giudiziaria tuttavia non è finita qui, proseguirà in sede civile per la richiesta di danni collegati alle lesioni riportate dalla donna.

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