L’agricoltura cuneese benedice la neve: «Ma la siccità non è risolta»

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La neve caduta ieri sulla Granda fino in pianura, con accumuli variabili dai 10 ai 30 centimetri, interrompe una siccità record ma non pone fine alla crisi idrica, che resta prioritaria. È quanto dichiara Coldiretti Cuneo all’indomani della nevicata che ha interessato l’intero territorio provinciale, con particolare intensità fra Monregalese, Cebano e Alta Langa.

L’arrivo della neve – spiega Coldiretti Cuneo – al di là dei gravi disagi per la viabilità, è importante per recuperare risorse idriche nei terreni, negli invasi, nei fiumi e soprattutto sulle nostre montagne dove i pochi ghiacciai rimasti perdono di superficie e spessore. Senza dimenticare i benefici per la futura produzione di grano, secondo il vecchio adagio contadino “sotto la neve il pane”.

“Ma una sola nevicata non risolve certo il grave problema della siccità, cifra dominante del cambiamento climatico sul nostro territorio. Resta prioritaria l’esigenza di accelerare sulla realizzazione di un Piano per i bacini di accumulo, poiché solo in questo modo riusciremo a garantirci stabilmente in futuro l’acqua necessaria per l’agricoltura e non solo” afferma il Presidente di Coldiretti Cuneo, Enrico Nada.

Il 2022 si classifica fino ad ora tra i più siccitosi degli ultimi trent’anni con la caduta del 30% di acqua in meno rispetto alla media storica del periodo 1991-2020 secondo le elaborazioni Coldiretti su dati ISAC CNR relativi ai primi undici mesi dell’anno.

“Il Piano invasi proposto dalla Coldiretti consentirebbe di aumentare la raccolta di acqua piovana oggi ferma ad appena l’11%. Un intervento necessario anche per raggiungere l’obiettivo della sovranità alimentare con l’aumento della produzione locale e la riduzione della dipendenza dall’estero” aggiunge il Direttore di Coldiretti Cuneo, Fabiano Porcu.

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