La situazione idrica in Piemonte a fine aprile 2023

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L’indice di siccità sintetico del mese di aprile 2023 mostra una regione in condizioni di siccità severa su 3 macrobacini nella parte settentrionale, orientale e meridionale della regione. Condizioni moderatamente siccitose si evidenziano invece per il bacino della Dora Baltea e per il Piemonte occidentale.

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Indice sintetico di siccità

Per quanto riguarda le precipitazioni il mese di aprile 2023 ha registrato valori al di sotto della norma climatica 1991-2020, con un deficit medio sul bacino del Po fino a Ponte Becca, quantificabile in circa -47%: la perturbazione che ha coinvolto la regione a fine mese ha contribuito a ridurre in parte il deficit pluviometrico del mese, rimasto più consistente nelle zone in provincia di Alessandria e Asti.

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Precipitazione registrata nel mese di aprile 2023 sul bacino del Po chiuso alla confluenza col Ticino

Con aprile è proseguita la serie di mesi con precipitazioni al di sotto dei valori storici: nell’ultimo anno solamente i mesi di agosto e dicembre 2022 hanno determinato surplus idrici, peraltro contenuti. La giornata più piovosa, il 30 aprile, ha registrato circa 20 mm medi sulla regione, un quantitativo che non si registrava dal 9 ottobre 2022 e che si é osservato solo altre 4 volte nell’ultimo anno e mezzo, cinque se si include la pioggia del 1° maggio.

Le precipitazioni del 1° maggio, diffuse su tutta la regione, sono state di 26 mm medi in 24 ore che si vanno a sommare ai 20 mm del giorno precedente. Questi due giorni di maltempo sono riusciti ad alleviare solo leggermente le forti condizioni di siccità tuttora presenti in regione, portando il deficit da inizio anno al -44% .

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Anomalia di precipitazione mensile negli ultimi 12 mesi, rispetto alla norma di riferimento calcolata per il trentennio 1991-2020

Analizzando l’anomalia delle precipitazioni dell’anno idrologico sull’intero bacino del Po, chiuso alla confluenza con il Ticino, si evidenziano deficit ancora importanti, oltre il 50%, sulle pianure torinesi, in provincia di Asti e nel Biellese.

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Anomalia percentuale di precipitazione cumulata tra il 1° ottobre 2022 e il 30 aprile 2023 rispetto alla norma del medesimo periodo nel trentennio 1991-2020

Utilizzando l’indice SPI sulla scala dei 3 mesi (febbraio-marzo-aprile), si nota una situazione di siccità da severa a estrema sui settori meridionali della regione. Considerando lo scenario a lungo (12 mesi) termine, dove l’indice riflette la scarsità di pioggia osservata nell’ultimo anno quando, in 10 mesi su 12, l’anomalia di precipitazione è stata negativa, si evidenzia come ampie porzioni del territorio regionale si trovino nelle medesime condizioni.

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Indice di anomalia delle precipitazioni SPI a 1 mese, 3, 6 e 12 mesi sulla regione Piemonte

 

Le previsioni mensili dell’indice SPI a 3 mesi per maggio 2023, pur nella loro incertezza visto l’ampio orizzonte temporale, indicano come quello che abbiamo davanti potrebbe essere un mese più generoso dal punto di vista delle precipitazioni attese e che quindi, le condizioni di siccità, potrebbero ragionevolmente mitigarsi.

 

Per quanto riguarda le temperature si segnala unaprile nella norma (anomalia negativa di -0.2°C). Le temperature nella parte iniziale del mese sono risultate più basse della media; successivamente si sono alternate giornate con temperature generalmente nella norma, senza evidenziare particolari anomalie termiche.

 

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Temperature medie giornaliere in Piemonte nel 2023: in rosso le giornate con temperature sopra la media, in blu valori sotto la media; in giallo è evidenziata l’area della variabilità media giornaliera

Sebbene la fase perturbata di fine mese abbia apportato nuove nevicate sui settori alpini della regione, l’innevamento si presenta al di sotto dei valori tipici del periodo; in particolare nella successiva figura si mostra l’andamento della neve al suolo per una stazione significativa delle alpi liguri, con la rapida fusione del manto nevoso.

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Andamento della neve al suolo HS (in blu) per la stazione nivometrica di Roccaforte Mondovì (CN) e confronto coi valori storici: l’area grigia rappresenta la variabilità del valore medio mentre gli estremi, superiore e inferiore, rappresentano i massimi e minimi giornalieri

A livello di SWE (Snow Water Equivalent) le stime modellistiche effettuate su tutto il bacino del Po alla confluenza col Ticino, mostrano un deficit complessivo stimato in circa il 40% circa, concentrato prevalentemente sul settore settentrionale della regione.

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Stima del SWE (snow water equivalent) sul bacino del Po chiuso alla sezione di Ponte Becca (PV) a valle della confluenza col Ticino

Per quanto riguarda le portate dei corsi d’acqua, le due giornate piovose di fine mese non sono ovviamente bastate a risollevare il deficit che ormai si registra da mesi sia sul reticolo idrografico principale che su quello secondario. Come si può vedere nella tabella seguente, i valori permangono ovunque significativamente al di sotto dei valori medi storici di riferimento. Gli scarti più significativi si registrano nel bacino del Sesia (-85%) stabile rispetto al mese scorso e del Tanaro (-81%) peggiorato di quasi 10 punti percentuali, ma anche sugli altri bacini si passa da -54% sul Varaita a -72% sulla Stura di Demonte. Di conseguenza anche lungo l’asta del Po la situazione rimane critica, peggiore rispetto al mese scorso; si registra, infatti, uno scarto di -79% a Torino e del -77% in chiusura a Isola S.Antonio (PV).

 

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Portate e deflussi medi mensili registrati in alcune sezioni più significative

All’idrometro di Isola Sant’Antonio, che rappresenta la chiusura dell’intero bacino piemontese del Po, la portata media di aprile, pari a 107 mc/s (metricubi al secondo), in una classifica di portate mensili di aprile dal 1996 al 2022 per questa stazione, si posiziona al primo posto tra le più basse, seguita dal valore dell’anno scorso 2022, dove la portata media di aprile era stata 133 mc/s.

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Portate medie mensili osservate all’idrometro del Po a Isola Sant’Antonio e confronto con i valori medi calcolati sugli anni di funzionamento delle stazioni

 

I valori di soggiacenza dei piezometri che attualmente forniscono dati in tempo reale, danno un’indicazione della tendenza del livello della falda nel rispettivo acquifero superficiale. I valori di soggiacenza superiori al 75° percentile della naturale oscillazione stagionale evidenziano situazioni di maggiore criticità. La tabella seguente mostra i livelli di criticità negli ultimi 12 mesi.

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Andamento della falda superficiale negli ultimi 12 mesi e confronto con i dati storici

 

Per approfondimenti si può consultare il rinnovato bollettino idrologico mensile

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