La “rinascita” dell’ex Acna passa attraverso un biodigestore?

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La vicenda ex Acna torna di attualità. A dare il là a discussioni, che nell’arco di pochi giorni si sono trasformate in prese di posizione e critiche, la tavola rotonda organizzata lo scorso venerdì nella sala consigliare a cui hanno preso parte amministratori locali liguri e piemontesi. «Il sindaco Francesco Dotta e Syndial (l’erede di Acna) hanno provato a presentare un progetto di riutilizzo di parte delle aree del Sito di Interesse Nazionale (SIC) dove si è svolta per più di cento anni una delle tragedie ambientali e umane più gravi d’Europa in tempo di pace. L’immensa discarica era lì, a due passi, con l’odore del fenolo ancora presente, malgrado i vent’anni di tentativi di bonifica e i quasi 400 milioni di euro spesi. Già, perché prima di parlare di fine della ‘bonifica’, bisognerebbe risolvere i tanti problemi che rimangono insoluti». Raccontano Massimo Trinchero e Roberto Meneghini dell’Associazione Rinascita Valle Bormida. «Si tratta di un impianto, quello proposto, per il trattamento dei rifiuti organici (FORSU) e per il relativo ‘ricavo’ di oli combustibili da “almeno 1500 Tonnellate/Anno di ‘materia prima’: centinaia di mezzi pesanti su e giù dalle strade già sottodimensionate della valle e in mezzo ai centri abitati. A prescindere dall’impatto ambientale di questo tipo di impianti, che seguiremo comunque anche tecnicamente nel suo eventuale sviluppo, altra ‘rumenta’ caratterizzerebbe la Valle Bormida come il ‘Polo dei rifiuti’ e ne pregiudicherebbe ogni possibile rilancio qualitativo, facendo seguito alla vocazione già intrapresa a Cairo Montenotte sulle aree ex Agrimont, mai bonificate, e di Ferrania: tutte – o quasi – le nuove attività sono state realizzate attorno ai rifiuti. Altro che “brend” Valbormida, come è stato definito proprio in quel consesso, il progetto di rilanciare la Valle ligure come area delle qualità e di un nuovo modello turistico! Da un iniziale mieloso tentativo di coinvolgimento della parte piemontese, assolutamente non riuscita e ben riassunta dal Presidente dell’Associazione Lavoratori ex Acna, Piergiorgio Giacchino, il sindaco di Cengio è passato alla difesa ad oltranza del suo “progetto” Syndial: “cosa nostra”, dei Cengesi, ha ribadito». Proseguono Trinchero e Meneghini. Ad Acqui, per contro, domenica 23 nel pomeriggio s’è svolto il biennale “AcquiAmbiente”, premio letterario ormai di fama internazionale dedicato alle lotte per l’ambiente e alla nuova letteratura ad esse collegata. Il clima impegnato e l’ambientazione sulle verdi e ordinate colline di filari del Monferrato, hanno vissuto il ricordo delle grandi lotte popolari contro l’Acna e la devastazione di tanti altri territori causati da un’industria chimica senza leggi e senza sentimenti. Al centro vi era la figura dei coniugi Ghelli e, tutt’attorno al loro impegno durato una vita, tante altre idee, propositi concreti, amicizia, amore, capacità e progettazione di un futuro solidale e pulito: quella che molti valligiani avevano chiamata con un sol nome: Rinascita. «Dunque, a fianco del doveroso ricordo di chi l’ha iniziata, c’è stata la manifestazione collettiva di impegno di continuarla. “Non è finita2, ha sottolineato più d’un intervento, e quando i nonni, i genitori e i figli prendono un simile impegno, non bastano le montagne di spazzatura più alte a fermarli. Soprattutto, tra le due occasioni di parlare di Valle Bormida, si respirava la diversa aria tra chi i giovani li vuol far fuggire disperati e chi, invece, li vuol affiancare ed aiutare a crescere in un territorio ricco di cultura e di opportunità da cogliere». Concludono dall’Associazione Rinascita Valle Bormida.

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