La piazza della chiesa nella «sua» Veglia ricorderà don Mazza

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La piazza della chiesa parrocchiale di San Rocco a Veglia, che ha da poco celebrato i suoi 300 anni di storia, porterà il nome di don Luigi Mazza. Lo ha deciso il Comune di Cherasco aderendo alla richiesta fatta dagli abitanti di questa frazione di pianura nell’Oltre Stura.

Il canonico don Luigi Mazza nacque a Cortemilia l’11 settembre 1925 e morì ad Alba il 24 gennaio del 1994. Prima che a Veglia, dove fu impegnato ininterrottamente dal 1977 fino alla scomparsa, ebbe modo di servire a Serralunga d’Alba negli anni Cinquanta e a Pollenzo di Bra negli anni Sessanta. I suoi meriti di sacerdote e uomo di cultura sono stati straordinari e hanno toccato molti ambiti.

Il canonico Mazza è stato uno dei più insigni autori di musica sacra del XX secolo: molti dei suoi canti e composizioni musicali fanno ancora parte del repertorio musicale della Chiesa e sono comunemente presenti nelle celebrazioni liturgiche. Dopo il seminario ad Alba ebbe modo di perfezionare gli studi musicali a Roma e per un lunghissimo periodo sedette nella commissione diocesana di musica sacra. Ha avviato e istruito molti giovani delle nostre zone allo studio della musica e in particolare all’apprendimento dell’organo a canne.

Come pastore, grazie al carisma e a una personalità fuori dal comune a Veglia si fece amare dalla popolazione mostrando grande vicinanza a persone e famiglie colpite da tragedie, lutti, difficoltà economiche. Lavorò costantemente per superare divisioni e dissapori che nel tempo si erano stratificati nel piccolo centro, e questo risultato gli è stato sempre riconosciuto con gratitudine da tutti i vegliesi. Collaboratore della casa editrice “Esperienze” di Fossano, anche in campo letterario ha lasciato un’impronta. Oltre a opere strettamente religiose e catechistiche, scrisse parecchi racconti alcuni dei quali sono confluiti in un volume, “Il curato di Bastianetto” che nei primi anni ’60 ebbe un notevole successo di pubblico.

«Intitolargli la piazza che lo vide tante volte intrattenersi con i suoi parrocchiani è un piccolo gesto di gratitudine e di affetto verso chi si è speso con tanto impegno, generosità e fatica verso la gente a lui affidata» – ha scritto la Giunta nella delibera di approvazione dell’intitolazione alla memoria. Copia dell’atto è già stata fornita all’ufficio Anagrafe del Municipio per l’aggiornamento dello stradario; un’altra è stata inviata alla Prefettura di Cuneo per l’informazione necessaria di prassi in questi casi.

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