La Inproma potrà bruciare grasso extra: Legambiente è preoccupata

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Si è concluso alla Provincia di Cuneo, ente competente, l’iter di valutazione del progetto di modifica del combustibile ausiliario presentato dalla Srl Inproma, la ditta di Ceresole d’Alba che smaltisce carcasse animali ad alto rischio sanitario e ne brucia il grasso nello stabilimento di località Cantarelli dei Boschi. In caso di carenza di grasso autoprodotto, l’impianto potrà essere alimentato con combustibile extra aziendale, in arrivo da altri operatori del settore.

Un’autorizzazione che preoccupa il Comitato per la Salvaguardia del Territorio di Ceresole e la Legambiente. La presidente del suo circolo del Braidese, Nadia Virtuoso, dichiara: «Per lo smaltimento delle carcasse la filiera zootecnica piemontese dipende di fatto da questo unico operatore la cui attività anche in presenza di gravissime e ricorrenti infrazioni, non viene sospesa per ovvie ragioni di salute pubblica. Riteniamo adesso quanto mai necessario promuovere un dibattito più ampio, coinvolgendo anche i competenti Assessorati  regionali, finalizzato a definire come il Piemonte intenda nei prossimi anni gestire questi materiali, superando i limiti dell’attuale situazione».

La Legambiente la definisce «complessivamente preoccupante» ricordando le «reiterate e gravi violazioni delle prescrizioni ambientali» cui dovrebbe assoggettarsi Inproma. E’ di un meno di un mese fa l’ultima diffida: «Per gravi inaffidabilità del sistema di controllo in continuo delle emissioni» nell’aria.

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