La geopolitica per ora non collassa il sistema

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Il presidente di Confindustria Cuneo Mauro Gola ha commentato gli esiti dell’indagine riferita nell’articolo qui sopra: «La tenuta degli indicatori strutturali che emerge, rassicura sulla capacità di reazione delle imprese anche a fronte di una situazione geopolitica ed economica di eccezionale aleatorietà. Un’incertezza che ha origine da un insieme di fattori concomitanti, a partire dalla guerra in Ucraina, con tutti gli annessi legati alla fornitura di gas da parte della Russia, alle nuove ondate del Covid-19, passando per l’inflazione in forte crescita e la conseguente attuazione di politiche monetarie più restrittive». Il direttore generale di Confindustria Cuneo, Giuliana Cirio: «Le proiezioni sono state elaborate prima che Mario Draghi si dimettesse da presidente del Consiglio, una circostanza che contribuisce ad aumentare ulteriormente l’incertezza e che, inevitabilmente, influenza le nostre prospettive di crescita nel breve-medio periodo.». La responsabile del Centro Studi Confindustria Cuneo, Elena Angaramo: «Il peggioramento del quadro economico complessivo trova, per ora, debole riscontro nelle aspettative delle imprese piemontesi. Gli indicatori, infatti, non si discostano in misura apprezzabile dai livelli di giugno e marzo. Questo riguarda sia gli indicatori anticipatori (previsioni a breve su produzione, ordini e occupazione) sia quelli a consuntivo (tasso uso impianti, investimenti, ritardi incassi, cassa integrazione). Conflitto in Ucraina, inflazione e rincari non hanno ancora avuto impatto sulle prospettive a breve termine di produzione e ordini in un momento in cui l’economia italiana ed europea erano in buona accelerazione».

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