La Gdf scopre palestra abusiva nella Granda: disposta chiusura e sanzionati titolare e clienti

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Sempre intensa e proficua l’attività delle Fiamme Gialle della “Granda”, a tutela della collettività, diretta a prevenire e reprimere ogni illecito economico-finanziario ed a verificare il rispetto delle direttive in vigore sul contenimento dell’epidemia da COVID-19.

In particolare, i militari del Nucleo di Polizia Economico Finanziaria di Cuneo, nell’ambito dei controlli per l’osservanza dei divieti legati all’emergenza da coronavirus, hanno proceduto alla chiusura di una palestra abusiva in quanto sprovvista della necessaria autorizzazione da parte del Comune di Cuneo che, per essere rilasciata, necessita anche dei previsti nullaosta delle autorità competenti in materia sanitaria e di sicurezza.

Inoltre, i locali dovevano, comunque, essere chiusi a causa dell’attualmente emergenza epidemiologica.

L’attività operativa è stata la conclusione di accertamenti eseguiti sul territorio che, nei giorni precedenti, avevano portato a sanzionare, ai sensi della normativa COVID-19, alcune persone che sostavano nelle vicinanze, senza giustificato motivo, ma che, per l’abbigliamento ed i borsoni al seguito, facevano intuire la presenza di qualche locale ove svolgere attività fisica.

I militari hanno quindi individuato compiutamente il luogo dove venivano effettuati gli allenamenti ed infatti, all’atto dell’accesso, è stata riscontrata la presenza di numerosi macchinari per l’attività di body building ed altre attrezzature tipiche di una vera e propria palestra fitness.

Inoltre, coloro che stavano usufruendo dei macchinari, non solo non indossavano le previste dotazioni di protezione individuale (guanti e mascherine), ma si stavano allenando nonostante il divieto imposto dalla legge.

I frequentatori sono stati pertanto sanzionati per essersi spostati dal proprio domicilio in assenza di giustificato motivo mentre al titolare della palestra è stata comminata la sanzione pecuniaria oltre alla prevista chiusura dell’esercizio così come disposto dall’ultimo DPCM.

Come detto, dato l’esercizio abusivo dell’attività e l’assenza dei previsti requisiti di sicurezza, sono in corso ulteriori accertamenti che potrebbero sfociare anche in illeciti di natura penale.

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