La Croce Rossa albese riconferma Luigi Aloi e guarda al futuro: nel 2019 oltre 40.000 persone hanno usufruito dei servizi di trasporto

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ALBA – Con 240 preferenze contro le 37 del diretto sfidante, Luigi Aloi, presidente uscente  è stato rieletto  per il suo ultimo mandato che lo vedrà impegnato alla guida del comitato albese di Croce Rossa per i prossimi 4 anni.

Ed è l’occasione per fare bilanci, su come è cambiata la Cri, all’indomani dell’approvazione del nuovo statuto. «Una Croce Rossa completamente staccata e indipendente dallo stato come chiedono i nostri principi – spiega Luigi Aloi -. Ma il passaggio da “ente pubblico” ad una snella e intraprendente associazione è stato difficile e sofferto. La filosofia del mio mandato è stata ambiziosa e abbiamo percorso l’o­biettivo di aprirci sempre più all’esterno, incontrare sempre più gente, portare il nostro aiuto ad un numero sempre maggiore di persone vulnerabili, riconoscendo l’importanza della collaborazione sempre più vasta con le associazioni e gli enti sul territorio».

Quali sono i numeri del comitato albese. Ad oggi vanta 436 volontari, di cui gli estesi (volontari che operano su più comitati) sono 8 in ingresso e 15 in uscita. Le Infermiere Volontarie sono 42. Completano l’organico due dipendenti diretti e cinque in Agenzia del Lavoro. Molto complicato è tracciare un bilancio sintetico sulle attività svolte. Interessante sapere che in un solo anno solo il comitato locale è venuto a contatto con ben 40mila persone che hanno usufruito dei servizi sanitari di trasporto e 118. Numeri che sono destinati ad aumentare, se si pensa che presto saranno sottoscritte convenzioni per i trasporti dializzati ed inter-ospedalieri. «Già nel 2020 – spiega Aloi – avremo un’ambulanza ed un doblò convenzionati per 12 ore cinque giorni alla settimana.

Senza dimenticare che presto aprirà l’Ospedale di Verduno e serviranno altri servizi». Sul fronte del Sociale è stato puntuale l’intervento a supporto di persone vulnerabili dal punto di vista economico, in collaborazione con il Consorzio Socio-Assistenziale. Ma ci sono tanti altri progetti, come “Natos” per trasformare le pene detentive in lavori socialmente utili, il telesoccorso di serenità e il progetto “anime fragili” che avrà come obiettivo principale i familiari dei quelle persone malate di cancro che si trovano alle prese di questa situazione completamente impreparati; spesso soli, a differenza dei malati seguiti in modo egregio da tante associazioni specializzate e con volontari preparati. Sul fronte emergenza «anche quest’anno non ci siamo fatti mancare nulla,  ad iniziare dalle alluvioni per finire con le ricerche di persone scomparse».

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