La clinica dei ricci premiata in Germania

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Arrivano da Novello due belle storie legate alla natura e agli animali. La prima è che il Centro Ricci “La Ninna” del medico veterinario Massimo Vacchetta diventerà il primo ospedale in Italia dedicato interamente a questa specie. La seconda, è che lo stesso Centro ha appena vinto il Nature Film Festival, il maggiore festival tedesco dedicato ai documentari di natura. Una giuria di ragazzi ha premiato il documentario “Die igel retter aus dem Piemont”, ossia “Il soccorritore dei ricci del Piemonte”, girato nel 2021 al Centro Ricci “La Ninna” per la regia di Rosle Cook e andato in onda su Arte Tv. «Se non faremo nulla per fermare il declino di questa specie, i ricci si estingueranno in 10-20 anni. Se sono ad un passo dall’estinzione animali così comuni, i prossimi saremo noi, perché siamo – a tutti gli effetti – ad un passo dalla sesta estinzione di massa. Il nostro dovere è proteggerli, perché dalla salute dei ricci dipende anche la nostra sopravvivenza».

A parlare è lo stesso Massimo Vacchetta, il veterinario che dirige il Centro Recupero Ricci “La Ninna” che oggi ospita circa 200 ricci, alcuni resi disabili dall’attività dell’uomo (investimenti, ferite da decespugliatori e dai tosaerba robotizzati), altri recuperati in condizioni difficili a causa delle conseguenze del cambiamento climatico (impossibilità di andare in letargo, mancanza di prede per l’utilizzo massiccio di prodotti chimici in agricoltura, nei nostri orti e nei giardini). «Nell’inverno 2022 – prosegue Vacchetta – c’è stato un calo dei ricoveri al Centro Ricci “La Ninna” a causa della mortalità elevatissima dovuta alla siccità e al cambiamento climatico: in tutta Europa migliaia di adulti non sono sopravvissuti all’inverno precedente perché non sono stati in grado di acquisire un peso sufficiente per affrontare il letargo o si sono risvegliati precocemente per le elevate temperature dei primi due mesi dell’anno che hanno “mimato” la primavera: questi ultimi non sono sopravvissuti a causa della mancanza di acqua e cibo o per gravi colpi di calore. Sono state rinvenute, come ci hanno confermato anche colleghi dei Centri Europei analoghi al nostro, madri morte a fianco dei loro cuccioli a causa della disidratazione e debilitazione.

Invece, in questo inizio d’autunno, abbiamo registrato un incremento preoccupante dei ricoveri di piccoli ricci in difficoltà, molto debilitati o orfani: un altro effetto del riscaldamento globale è il crollo drammatico della popolazione di insetti, prede d’elezione dei ricci che scarseggiano tutto l’anno e ancora di più durante l’autunno, quando il calo sarebbe stato fisiologico anche in condizioni meno critiche di quella attuale». Per documentare i numeri di questa emergenza, il Centro Ricci di Novello ha avviato una collaborazione con il Dipartimento di Scienze Veterinarie dell’Università di Torino per indagare le cause di ricovero e morte dei ricci. Il progetto prevede uno studio di questi piccoli mammiferi e degli agenti infettivi e parassitari che possono essere potenzialmente pericolosi per i ricci e l’ambiente. Si effettueranno inoltre studi approfonditi sui ricci ospedalizzati e su quelli deceduti durante il ricovero, allo scopo di sviluppare le più efficaci terapie di cura. Il prossimo passo sarà quello di trasformare il Centro Ricci “La Ninna” nel primo ospedale e Centro di Ricerca totalmente dedicato a questi piccoli mammiferi. Per questo è stata avviata una raccolta fondi. Il contributo necessario per l’apparecchio radiologico digitale è stato ottenuto, ma sono necessarie altre strumentazioni per costruire la sala operatoria; per questo motivo è stata avviata una raccolta fondi. Qui il link per le donazioni https://gf.me/v/c/gfm/apparecchio-radiologico-digitale.

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