Italgelatine: presto una nuova convocazione del tavolo tecnico

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Era già accaduto in passato, ma il problema rappresentato dai cattivi odori provenienti dagli impianti di lavorazione di Italgelatine si era allora dissolto in pochi giorni. La situazione attuale, invece, dura ormai da quasi due mesi e almeno per ora non è del tutto risolta. Lo conferma l’imminente nuova convocazione, prevista in settimana, del tavolo tecnico attivato dal sindaco di Santa Vittoria Vittorio Badellino per fare fronte alla situazione. L’ incontro dovrà dare indicazioni in merito alle nuove prescrizioni che la Provincia, ente responsabile dell’autorizzazione ambientale, ha richiesto all’azienda per proseguire nel percorso di risoluzione della criticità. «Si tratta – spiegano il sindaco di Alba Maurizio Marello e l’assessore all’Ambiente Massimo Scavino – di indicazioni molto tecniche che sono finalizzate a restituire al sistema di depurazione una capacità tale da ricondurre la situazione alla normalità. Si tratta, ma il discorso è davvero per addetti ai lavori, di intervenire sui fanghi, sulla biomassa e sulla quantità di materiale da inviare al processo di depurazione chimica in modo da consentire un miglioramento definitivo del processo di depurazione». Al tavolo tecnico partecipano i sindaci del territorio coinvolti dalla criticità, la Provincia, l’Agenzia regionale Arpa e i tecnici dell’ASL CN2. «Il tavolo – commentano Marello e Scavino – sta dimostrando che la sinergia tra politici e tecnici può produrre buoni risultati. Nello specifico, oltre due mesi fa la depurazione da parte di Italgelatine era stata messa in crisi dal trattamento di pelli di pesce. Qualcosa che aveva reso la biomassa in condizioni di carenza di ossigeno attivando processi anaereobici che hanno prodotto i cattivi odori. Che noi abbiamo affrontato in modo politico – chiedendo all’azienda di collaborare per non mettere in difficoltà un territorio a vocazione turistica – in sinergia con i tecnici dell’Arpa e dell’Asl oltre alla Provincia quale ente responsabile delle prescrizioni affidate all’azienda. Che per un mese ha dovuto ridurre le lavorazioni in modo consistente pena la revoca dell’autorizzazione ambientale». L’azienda, a sua volta, ha fatto passi importanti per adeguarsi alle indicazioni dei tecnici ottenendo risultati incoraggianti, ma allo stato non ancora definitivi.

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