“Intorno alla chitarra” appuntamento il prossimo 12 maggio con il duo Cosco e Viola

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ALBA – Mario Cosco e Ignazio Viola hanno condiviso, nel corso di un’attività musicale trentennale, molteplici esperienze, di vita, di insegnamento e concertistiche. Entrambi diplomati al Conservatorio “A. Vivaldi” di Alessandria sotto la guida del M° Guido Margaria, hanno poi concentrato il proprio interesse principalmente sulla musica cameristica con chitarra e in particolare, insieme ad Enrico Negro, nel progetto del Vivaldi Guitar Trio. Con questa formazione hanno svolto un’intensa attività concertistica, in Italia e in Europa, realizzato incisioni discografiche e revisioni per la pubblicazione a stampa di numerosi brani di autori contemporanei.

 

Il programma proposto in questo concerto abbraccia vari secoli di musica, nella ricerca di un rapporto tra le varie forme musicali che queste epoche hanno espresso.

La Sonata è forma antichissima che prevede, come la Suite, un’alternanza di movimenti dal carattere e dall’andamento differente. Tradizionalmente (ma non necessariamente) tripartita, è qui proposta nella sua versione barocca come brano di apertura del concerto, con una composizione di Johann Paul Schiffelholtz dal carattere brillante e concertante, in origine scritta per uno strumento a corde chiamato colascione o gallichon.

Anche il Tema con variazioni ha illustri antecedenti a partire dall’epoca barocca (si pensi alle celebri Variazioni Goldberg di J.S. Bach), ma ha protratto la sua fortuna anche in epoca classica e romantica. “Shades of Green”,ad opera dell’inglese John Duarte, eminente figura di chitarrista e compositore contemporaneo, è basato sulla continua elaborazione di un canto tradizionale irlandese, ”The Next Market Day”, che riflesso come in un prisma restituisce differenti gradazioni di umori e colori musicali.

Il bresciano Franco Margola ha dedicato svariate composizioni alla chitarra, strumento che amava e che ben si confaceva al suo mondo musicale, delicato e raccolto.

Qui viene proposta la sua Sonata seconda per due chitarre, una sonata moderna, sempre tripartita, con un movimento centrale lento ed evocativo incastonato tra un primo tempo più rapido che si rifà agli stilemi del Ricercare e un finale dal carattere spensierato e brillante.

Il “Tango, Milonga y Final” del chitarrista e compositore argentino Maximo Diego Pujol ben evidenzia come la struttura della Sonata sia ancora viva e presente nell’immaginario dei compositori coevi, quasi fosse una forma mentis dalla quale non è possibile prescindere quando si scrive musica. Qui i richiami al genere del Tango sono volutamente espliciti in tutti e tre i movimenti, che prevedono, dopo un primo tempo spigliato e cantabile, la comparsa di un secondo movimento più lento ed espressivo seguito da un finale incalzante ed esplosivo.

Con le Quattro stagioni Buenos Aires di Astor Piazzolla, scritte in origine per violino, pianoforte, chitarra elettrica, basso e bandoneón e qui presentate nella trascrizione per due chitarre a cura di Konstantin Vasilliev, si rimane immersi nello stesso universo “tanguero”,nel quale il genio del compositore argentino ha trovato gli strumenti più idonei per confrontarsi e dialogare con la tradizione della musica “colta” contemporanea. Si tratta, come per le Stagioni vivaldiane, di musica a programma, cioè descrittiva, nella quale immagini e suggestioni extramusicali danno vita a composizioni che sono una personale rappresentazione musicale di quei soggetti, mediate dalla propria cifra stilistica.

 

Apre il concerto Marlon Adriano

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