Inaugurato a San Benedetto Belbo la Censa di Placido

0
70

Sabato 14 maggio, il paese di San Benedetto Belbo ha ospitato la cerimonia di riapertura al pubblico della Censa di Placido, luogo fenogliano per eccellenza che, dopo un lungo abbandono e imponenti lavori di restauro e recupero, è diventato la sede di un polo culturale e turistico dedicato alla memoria letteraria dello scrittore Beppe Fenoglio.

San Benedetto Belbo fu per lo scrittore albese allo stesso tempo paese amato e luogo di ispirazione feconda.
Per la molteplicità delle opere ambientate nei suoi angoli più caratteristici, si può considerare il punto focale del suo universo letterario privilegiato: le Langhe. Da qui parte e da qui ritorna Agostino il protagonista del romanzo La Malora, qui sono ambientati alcuni dei racconti di Langa più intensi e significativi come Un giorno di fuoco, Superino, Pioggia e la Sposa, Il gorgo, L’affare dell’anima, Il signor podestà, La novella dell’apprendista esattore oltre al racconto a sfondo resistenziale Nella valle di San Benedetto, così come anche l’opera incompiuta Il Paese.

San Benedetto fu un riferimento importante anche per l’uomo Fenoglio, lungo tutto l’arco della sua breve vita. Già dalla sua infanzia veniva a trascorrere le vacanze estive, ospite di parenti paterni. In quell’esperienza giovanile, con la scoperta dei modi di vivere della Langa più autentica e l’incanto per il suo paesaggio, si fissarono le coordinate a cui aderì la sua integra e assoluta vocazione di scrittore.

Tra i Sanbenedettesi a più stretto contatto con lo scrittore vi fu senz’altro Placido Canonica, personaggio arguto, affabulatore di racconti ed aneddoti di vita di Langa, gestore della Censa e dell’Osteria dei Fiori presso cui Fenoglio era ospite abituale, tanto che ne fece un protagonista costante dei racconti sanbenedettesi, cosicché le mura a lui legate della Censa sono uno degli angoli in cui è custodito il vero spirito della Langa fenogliana.

La Censa (licenza di vendita dei prodotti del monopolio di stato), che Fenoglio chiama anche Privativa, è il tipico negozio di paese che disponeva di tutto, dagli alimentari alle stoviglie, dalla merceria alla ferramenta, dotato anche del forno per la cottura del pane nel retrobottega. La Censa è rimasta in uso fino al 1991; rilevata dalla Fondazione Bottari Lattes nel 2010, è in fase di acquisizione definitiva da parte del Comune di San Benedetto Belbo.

Oggi, questo luogo della memoria riprende vita grazie ad un progetto di rifunzionalizzazione e di restauro durato oltre due anni, che ha visto il recupero del locale di vendita posto al piano terra dell’edificio, connesso con i locali accessori al piano interrato, al piano primo e al piano secondo. Si è venuta così a creare un’esperienza multimediale interattiva e immersiva ricca di suggestivi allestimenti audiovisivi (curati da Guido Mignone) che fanno sì che il visitatore possa calarsi completamente nel mondo della parola e della letteratura fenogliana.

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui