Inaugurata in Via Vida la sede ambulatoriale territoriale di NPIA di Alba

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E’ stata inaugurata ieri, al terzo piano di Via Vida 10, ad Alba, la nuova sede territoriale di Neuropsichiatria Infantile per quanto riguarda il territorio albese, che sostituirà l’antica sede sita in piazzetta Rubino 4 B. A tagliare il nastro dei nuovi spazi, la Direzione Generale dell’ASL insieme alla Dott.ssa Elisa Colombi, Direttore della S.S.D. Neuropsichiatria Infantile, alla presenza dell’équipe di NPIA, del Dott. Alessandro Vigo, Direttore Dipartimento Materno-Infantile, della Di.P.Sa e delle Presidentesse Danila Borio (Associazione AMA.le) e Giorgia Guiggi (Associazione LUDICA) a rappresentanza delle Associazioni del territorio albese dedicate a minori con disabilità.

Si tratta di un trasferimento storico, poiché i locali situati al primo piano della palazzina in Piazzetta Rubino 4B (conosciuti “storicamente” come “Via Senatore Como”) hanno rappresentato per 30 anni la sede ambulatoriale riabilitativa della Struttura Semplice Dipartimentale di Neuropsichiatria Infantile (NPIA) dell’ASL CN2, struttura territoriale collocata all’interno del Dipartimento Materno-Infantile, con Ambulatori presenti attualmente presso la sede ospedaliera dell’Ospedale “Michele e Pietro Ferrero” di Verduno e presso le sedi territoriali riabilitative di Alba e di Bra (Casa della Comunità). I locali di Via Senatore Como hanno accolto dal 1992 minori con disabilità, con bisogni speciali, con problematiche dello sviluppo di varia tipologia che necessitano, per un periodo più o meno lungo, di un percorso di valutazione, monitoraggio, supporto e presa in carico riabilitativa ed abilitativa.

Presso la sede lavorano in prima linea, a fianco delle figure mediche, le figure professionali che nell’ASL CN2 si occupano di riabilitazione in età minore: fisioterapiste, logopediste, neuropsicomotriciste dell’età evolutiva, e nell’ultimo periodo, 2 educatrici; allo staff si aggiungeranno presto 2 nuovi medici neo-assunti.

“Un momento cruciale per il Dipartimento Materno-Infantile – sottolinea il Dott. Alessandro Vigo – perché si va nella direzione di portare la diagnostica ed il trattamento di queste patologie all’interno della nostra ASL, un obiettivo importante per l’uniformità delle cure, per la qualità dei trattamenti e per la loro appropriatezza. Un ringraziamento alla Direzione Generale per questa opportunità”.

“Negli ultimi anni – spiega la Dott.ssa Elisa Colombi – si è assistito, a livello locale come in tutta Italia, ad un rilevante incremento delle richieste di diagnosi ed intervento per disturbi neuropsichici dell’età evolutiva e ad un rapido cambiamento nella tipologia di utenti e famiglie e dei loro bisogni. In meno di dieci anni si è verificato quasi un raddoppio degli utenti seguiti nei servizi di NPIA.  Le cause stimate dell’incremento delle richieste di cure nell’ultimo decennio sono molteplici: una maggiore consapevolezza dei genitori, pediatri ed insegnanti, che permette loro di accorgersi precocemente di segnali che indicano che qualcosa non sta funzionando nello sviluppo neuropsichico del bambino; le maggiori possibilità di sopravvivenza di neonati con situazioni di prematurità e sofferenza perinatale, grazie al miglioramento delle tecnologie e degli strumenti di cura; l’aumento dei disturbi del comportamento e la comparsa di nuove modalità con le quali si manifesta il disagio psichico, come la dipendenza da internet, l’isolamento in casa, l’aggregazione in bande, per esempio. Si assiste, inoltre, ad una maggiore fragilità del sistema familiare, a più complesse richieste da parte dell’Autorità giudiziaria e ad una rilevante pressione della scuola. Tale incremento appare di significativo interesse se si tiene in considerazione che la maggior parte delle patologie neuropsichiatriche dell’età evolutiva determinano un carico emotivo ed assistenziale rilevante sui soggetti e sulle famiglie e richiedono, oltre alla diagnosi tempestiva, una presa in carico multidisciplinare nel tempo, con interventi complessi e coordinati che coinvolgano la famiglia e i contesti di vita, integrati in rete con altre istituzioni e con il territorio. In tale ottica – continua la Dott.ssa Colombi – appare sempre più “doveroso” sottolineare l’importanza, per i bambini e per gli adolescenti del nostro territorio, del lavoro in rete per costruire risposte adatte alle nuove esigenze, in merito alla prevenzione dei disturbi, alla cura e alla presa in carico precoce, centrata sulle famiglie ed in stretta collaborazione con gli altri attori coinvolti (PLS/MMG, DMI, Psicologia, SerD, Distretto…) e non sanitari (in primis Enti scolastici, sociali ed educativi). Il trasferimento della sede in locali rinnovati, ampi e luminosi, dimostra l’attenzione dell’ASL in tal senso”.

“Riutilizziamo ora questi spazi, che erano rimasti vuoti con il trasferimento presso il “Ferrero” di Verduno, perchè – sottolinea Massimo Veglio, Direttore Generale dell’ASL – il nostro obiettivo è quello di creare dei punti di riferimento fisici per le persone, le cosiddette “Case della Comunità”, ovvero delle strutture all’interno delle quali i servizi territoriali coesistano e gli specialisti collaborino, affinchè i cittadini possano trovare in esse una risposta ai loro bisogni, spesso circolarmente connessi. A questo proposito un ringraziamento va, oltre che alla disponibilità dello staff della Neuropsichiatria Infantile, anche all’Ufficio Tecnico che, in breve tempo, ha adeguato i locali alla nuova destinazione. Bisogna, inoltre, sottolineare come, nonostante la popolazione più giovane impatti complessivamente in maniera minore sul Sistema Sanitario, gli eventi degli ultimi due anni abbiano provocato un incremento di problemi a carico dei più piccoli, che potrebbero protrarsi anche in età adulta e condizionare, in questo modo, la vita dell’individuo. Anche per questo è importante occuparsi dell’infanzia e dell’adolescenza dedicando energie e spazi adeguati”.

 

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