In 18 anni di attività l’UNISG garantito il diritto allo studio a oltre 330 studenti da 30 paesi

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A Pollenzo mercoledì 22 giugno si è svolta la cerimonia per i Sostenitori delle Borse di Studio dell’Università di Scienze Gastronomiche

Dalla sua fondazione ad oggi l’UNISG ha investito 12,2 milioni di euro destinati alle borse di studio – di cui il 35% grazie al contributo di aziende, fondazioni istituzioni e privati

Il presidente Carlo Petrini: “Le borse di studio permettono a giovani di tutto il mondo di essere il cambiamento nel mondo del cibo e a Pollenzo di essere una fucina di soggetti attivi”

Si è rinnovato mercoledì 22 giugno  all’Università di Scienze Gastronomiche di Pollenzo l’appuntamento con Cerimonia per i Sostenitori delle Borse di studio, un momento importante di incontro e conoscenza all’insegna dell’impegno per garantire il più possibile il diritto allo studio e all’accesso al sapere di qualità.

Nell’Aula Magna dell’Università di Pollenzo, alla presenza del rettore Bartolomeo Biolatti, della prof.ssa Maria Giovanna Onorati delegata alla Solidarietà ed Inclusione e del presidente Carlo Petrini, il responsabile delle Relazione Esterne UNISG Gabriele Cena ha presentato i dati relativi all’anno accademico 2021-2022, introducendo quindi gli interventi dei relatori in programma.

In 18 anni di attività oltre 330 studenti, circa il 10% della popolazione studentesca totale a Pollenzo, hanno beneficiato delle Borse di Studio predisposte dall’Università di Scienze Gastronomiche.
Dalla sua nascita ad oggi l’UNISG ha investito 12,2 milioni di euro destinati alle borse di studio – di cui il 35% grazie al contributo di aziende, fondazioni, istituzioni e privati: sono oltre 80 i Sostenitori.

Nell’anno accademico 2021-2022 sono in totale 54 giovani borsisti – sia italiani che internazionali –  appartenenti al corso di laurea triennale, a quello magistrale e ai master, che hanno beneficiato di sostegno allo studio.
Si tratta di 54 borse in totale, di cui 15 ad esonero parziale della retta e 39 ad esonero totale.

Inoltre sono 22 nazionalità rappresentate dagli aspiranti gastronomi: Afghanistan, Argentina, Brasile, Colombia, Cuba, Ecuador, Etiopia, Finlandia, Francia, Germania, Ghana, India, Indonesia, Israele, Italia, Libano, Spagna, Stati Uniti, Sud Africa, Turchia, Uganda, Zimbabwe.

 

Dopo il saluto del rettore Bartolomeo Biolatti, ha preso la parola Maria Giovanna Onorati, docente di Sociologia e delegata alla Solidarietà ed Inclusione, che ha improntato il suo intervento sul diritto alla conoscenza come via maestra per attuare i valori indivisibili di libertà, equità e giustizia sociale.

Quando un’università privata come Pollenzo, nel suo costante sforzo di garantire alla sua offerta un livello di qualità elevato, non rinuncia all’esercizio della solidarietà – con il grande impegno destinato alle borse di studio – sta compiendo un esercizio di democrazia autentico e non scontato. Inoltre la qualità si fa eccellenza quando si coniuga con l’impegno verso l’accoglienza e l’inclusione”.
Ha continuato la prof.ssa Onorati: “Dei 330 borsisti che si sono susseguiti a Pollenzo dal 2004 ad oggi, il 63% sono stranieri. I 30 diversi Paesi di provenienza ci testimoniano una Pollenzo inclusiva e multiculturale, fatta di persone portatrici di storie uniche. Altro dato importante: di quei 330 borsisti, il 71% lavora: qui entra in gioco il virtuoso e unico ‘sistema Pollenzo’, dove non si pratica solo una paternalistica solidarietà, ma si mette a disposizione di tutti i beneficiari una rete multi-attoriale, dove c’è chi, come voi, agisce a monte con il sostegno alle borse di studio, e chi a valle, offrendo tirocini, stage, una rete che permette anche ai più fragili di ‘fare ed essere’, Amartya Sen direbbe di ‘funzionare’”.

Quindi: “Se, come ci ricorda Amartya Sen, il diritto al cibo è il termometro di tutti i diritti, di fronte ad un diritto al cibo così fortemente compromesso, all’inevitabile pessimismo della ragione rispondiamo con l’ottimismo di una volontà. Pollenzo questo ottimismo della volontà lo sta dimostrando: proprio in questi giorni è in corso la valutazione delle candidature per una borsa di studio totale che l’UNISG ha prontamente stanziato in favore di studenti o studentesse dell’Ucraina”.

Infine ha concluso la prof.ssa Onorati: “Un dato che mi sta particolarmente a cuore: di quei 330 borsisti, il 54% sono donne, così come dei borsisti che lavorano, il 56% sono donne. Anche qui, l’Università di Pollenzo svolge un lavoro perequativo tra i generi, in un ambito professionale, quello della gastronomia, e in un ambito produttivo, quello dell’imprenditoria, ancora troppo a dominio maschile”.

A seguire ha portato la sua testimonianza di ex studente e borsista UNISG, Rahul Antao, originario dell’India e oggi consulente dell’IFAD (l’agenzia delle Nazioni Unite specializzata per l’incremento delle attività agricole dei paesi membri), nell’ambito della “Rural youth and social inclusion”.

Provengo da un contesto sociale molto modesto, tipico del mio paese d’origine, l’India, dove avrei potuto aspirare a fare il dottore e non avrei invece mai immaginato di poter seguire i mei sogni di realizzazione personale e professionale attraverso il mondo del cibo. Grazie ad un incontro con Carlo Petrini durante un suo viaggio in India, dove io avevo iniziato a lavorare in un ristorante, e ad interessarmi al tema cruciale della provenienza del cibo, ho scoperto l’opportunità delle borse di studio dell’Università di Pollenzo. E così sono arrivato a Bra. Grazie davvero a chi sostiene le borse di studio, che a me e a molti altri hanno consentito di costruire il mio percorso e la mia carriera”.

In collegamento video è intervenuta Paola Sartorio, Executive Director Fulbright Italy Commission, illustrando il programma bilaterale che permette a studenti e studiosi italiani e statunitensi di beneficiare di borse di studio in entrambe i paesi. In particolare all’UNISG, la Fullbright – grazie alla Casten Family Foundation –  ha attivato una borsa di studio per studenti americani che vogliano specializzarsi in scienze gastronomiche.

Successivamente è stata la voce di Giovanni Longo, della Longo Speciality, a spiegare il perché del sostegno alle borse di studio UNISG da parte della sua azienda: “Perchè abbiamo scelto di contribuire al progetto? Perché ci piacciamo reciprocamente e ci assomigliamo: e non è una cosa scontata. Inoltre l’UNISG è a nostra misura e assolve ad un compito educativo e formativo importantissimo, pur essendo una piccola università”.

Chiara Gasperini e Virginia De Geronimo, studentesse e borsiste UNISG, hanno portato la loro personale testimonianza di giovani gastronome.

Noi gastronomi abbiamo anche un ruolo educativo, come testimonia l’esperienza del progetto “Orti in Condotta”, una collaborazione tra l’Università e le scuole di Pollenzo – ha spiegato Chiara Gasperini – Durante quest’anno ci siamo interfacciati con i bambini, svolgendo attività didattiche pratiche in classe insieme a loro. Questo ci permette di trasmettere le nostre conoscenze e allo stesso tempo di sensibilizzare le giovani generazioni in merito a tematiche sempre più importanti e urgenti”.

Mentre Virginia De Geronimo ha affermato: “Sono stata cresciuta ed educata da un ‘villaggio’, che significa collaborazione, comunità e diversità. Sono per metà italiana e metà filippina, ma non so dire a quale identità precisa appartengo. Sono cresciuta in case diverse, luoghi diversi e con persone diverse. E di questo sono grata, perché mi ha permesso di costruire la persona che sono oggi. Ecco perché ho scelto Pollenzo come il mio nuovo villaggio, perché credo che tutti coloro che compongono questa comunità universitaria contribuiscano alla mia crescita e a permettermi di essere una futura gastronoma.”

Antonella Nonino, delle Distillerie Nonino, ha esordito ripercorrendo la storia al dell’azienda di famiglia: “La nostra famiglia distilla grappa dal 1897: sono 125 anni di attività. A Pollenzo ci lega un’amicizia di lunghissima data con Carlo Petrini e il fatto di aver avuto in comune l’amicizia con Ermanno Olmi.  Lo scorso anno non potendo realizzare il Premio Nonino, nato per la valorizzazione della civiltà contadina, abbiamo pensato di sostenere una borsa di studio per una ragazza, dato che noi siamo una dinastia quasi tutta al femminile: infatti Silvia, la mamma di mio padre, è stata la prima distillatrice di grappa in Italia. Beneficiaria è la studentessa indiana Shachi Bakliwal, che è stata in visita da noi pochi giorni fa, durante un viaggio didattico in Friuli. Per noi sostenere concretamente la missione bella e importante dell’UNISG, con cui condividiamo i valori, è stato naturale”.

Tara Saberi, studentessa e borsista UNISG, nel suo intervento ha sottolineato i temi della gratitudine e delle opportunità: “Aver ricevuto la borsa di studio ha avuto un impatto significativo sulla mia vita. Pollenzo è un luogo particolare, che ha la caratteristica di avvicinare persone con mentalità simili e di creare un senso di appartenenza. Qui, ho trovato la mia strada e sono molto grata di questo. Noi borsisti veniamo da ogni parte del mondo… e molti di noi affrontano con coraggio la sfida di vivere in un Paese lontano, con una cultura e lingua diversa. Certo, l’Italia è un posto bellissimo in cui vivere, ma le differenze economiche e culturali che molti di noi provano non sono da sottovalutare. Spero che in un futuro prossimo, i borsisti riceveranno ancora maggiore sostegno e orientamento per superare le difficoltà insieme all’università e ai sostenitori della borsa di studio, per far emergere il loro massimo potenziale. Nonostante le sfide da affrontare, essere uno studente borsista significa anche: molte porte aperte e opportunità. La borsa di studio e l’UNISG danno la possibilità di progettare la vita e la carriera che desideri creare, avendo un impatto sugli altri e su coloro che ti sono cari. Infine, essere borsisti significa anche contribuire alla creazione di un luogo in cui le culture si incontrano, si scontrano e in cui si crea un dialogo, che è particolarmente importante al giorno d’oggi”.

 

Ezio Raviola, Presidente della Fondazione CRC, ha ricordato l’impegno costante della sua istituzione nel sostenere la formazione universitaria: “La nostra fondazione ha da sempre operato per il sostegno della cultura e della formazione sul nostro territorio: questo è quanto abbiamo fatto sempre per tutti gli atenei con sede in provincia di Cuneo. Ovviamente anche per l’Università di Pollenzo, con la quale tra l’altro abbiamo stretto sinergie finalizzate a progetti di ricerca nel campo della filiera agroalimentare. Noi crediamo molto nella qualità e nelle potenzialità di questa Università e continueremo sostenerla”.

Luca Rossin, Segretario Italia Reale Foundation, rivolgendosi agli studenti ha affermato: “Stiamo drammaticamente affrontando un revival del Novecento, e stiamo scoprendo l’importanza della geografia: si parla di sanzioni, di embargo, di rischio nucleare e autarchia. Un tempo il problema erano le eccedenze produttive, mentre oggi si cerca di scongiurare nuove carestie. In questo nuovo scenario sarete voi giovani gli attori del cambiamento e vi toccherà trovare nuove soluzioni. Solo una formazione come quella esperienziale di Pollenzo può fare la differenza. Reale Group sostiene da sempre iniziative di educazione inclusiva e di qualità per migliorare la vita di persone e contribuire allo sviluppo sostenibileOra tocca a voi pensare out of the box e fare la differenza”.

Ha concluso il pomeriggio l’intervento di Carlo Petrini che ha consegnato alla platea un monito ed un invito: “Il sistema alimentare così come è oggi non funziona e ci deve essere un cambiamento. Come Università di Pollenzo dobbiamo fare in modo che i nostri studenti siano protagonisti attivi del cambiamento, lavorando per modificare i modi di produrre e di consumare. Pertanto abbiamo bisogno che Pollenzo mantenga il suo spirito democratico e di università accessibile e aperta. Saremo sempre più credibili a livello internazionale, nella misura in cui saremo aperti al mondo: non avremmo le carte in regola se fossimo l’università chiusa sul proprio territorio. I quasi 4000 studenti che hanno studiato qui, hanno portato il nostro territorio nel mondo. Perciò il cambiamento deve partire da voi giovani: ci sono nuove sfide che devono essere affrontate con gioia, e non mortificazione. E che Pollenzo continui ad essere fucina di soggetti attivi!”

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