Il ritorno dei turisti dà agio al fatturato dell’enogastronomia

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Un terzo della spesa turistica nell’estate 2022 sarà destinato alla tavola, che supera quella per l’alloggio, trainata dal ritorno della voglia di convivialità dopo due anni di restrizioni Covid. Sono le previsioni da un sondaggio della Coldiretti. Il cibo diventa dunque la voce più importante del budget delle ferie in Italia con il consumo di pasti in ristoranti, pizzerie, trattorie o agriturismi, ma anche l’acquisto di souvenir o variegate specialità enogastronomiche. Il ritorno dei vacanzieri stranieri è una grossa boccata d’ossigeno per un settore duramente penalizzato da due anni di emergenza con un crac senza precedenti di circa 65 miliardi di euro tra il 2020 e il 2021. Gli effetti delle difficoltà delle attività di ristorazione si sono riverberati sull’intera filiera agroalimentare generando disdette di ordini per le forniture di molti prodotti, dal vino all’olio, dalla carne al pesce, dalla frutta alla verdura ma anche su salumi e formaggi di alta qualità che trovano nel consumo fuori casa un fondamentale mercato di sbocco. In alcuni settori come l’ittico e il vitivinicolo, la ristorazione rappresenta addirittura il principale canale di commercializzazione per volumi di fatturato.

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