Il racconto del primo Pellegrinaggio nazionale solenne al Santuario Madonna degli Alpini di Cervasca

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Siamo partiti da Pietraporzio la mattina di giovedì 28 aprile e siamo giunti al Sacrario di San Maurizio di Cervasca domenica 1° maggio, seguendo un itinerario di 80 chilometri lungo sentieri e strade di montagna. Altri due alpini, insieme a me, hanno partecipato a tutte le tappe: Renzo del gruppo alpini di Piossasco e Pieraldo del gruppo alpini di Vinadio.

Lungo il percorso ci hanno accompagnato Antonio del gruppo alpini di Vinadio, Franco e Mario della Sezione di Alessandria, Bruno e Marco del gruppo alpini di Aisone, Mauro, Miglio e Emanuele del gruppo alpini di Demonte.

Vorrei esprimere la mia particolare riconoscenza a Marco, capogruppo alpini di Aisone, che ha ideato questa iniziativa e ci ha seguiti per tutto il tragitto, percorrendo anche molte tappe con noi.

Nell’elenco dei ringraziamenti è doveroso citare il gruppo alpini di Pietraporzio per la collaborazione, il gruppo alpini di Vinadio che ci ha accolti e rifocillati al termine della prima tappa, il gruppo alpini di Aisone e il Sindaco Piero per la partecipazione, il gruppo alpini di Demonte per l’ospitalità al termine della seconda tappa, il gruppo alpini di Gaiola per il supporto. Un grazie anche a Marinella Goletto in rappresentanza del Comune di Rittana per la sua presenza al nostro arrivo al Chiot Rosa, dove abbiamo fatto l’ultimo ammaina bandiera e alzabandiera.

Ci tengo, poi, a ringraziare Erica, moglie di un alpino, l’unica donna che ha percorso una tappa con noi.

All’arrivo al Sacrario, ad attenderci c’era Antonio di Roccasparvera, con dei mazzolini di fiori legati con nastri tricolore: li abbiamo deposti vicino alle croci, in particolare a quelle che ne erano sprovviste. Ad Aisone ci siamo fermati alla Cappella di San Bernardo dove era stata posta la croce, ora riadattata e illuminata per tutti quelli che non ne hanno avuta una sulla loro tomba. Una canzone dice: “Guerra crudele hai spento tu, la miglior gioventù. A loro fu legge soltanto il dovere”.

Devo dire che sono state quattro giornate bellissime in compagnia di persone stupende. All’inizio avevo pensato ad una sola tappa, poi mi sono lasciato coinvolgere dalla volontà di rendere omaggio alla memoria di tutti i caduti di tutte le guerre.

 

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