Il numero di imprese straniere in provincia di Cuneo batte la pandemia: +5,9%

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Il numero di imprese straniere iscritte a fine 2021 presso il Registro imprese della Camera di commercio di Cuneo è di 4.225unità, guidate per il 25,7% da donne e per il 20,4% da giovani. Tuttavia, a dispetto di una numerosità in costante aumento all’interno del sistema economico cuneese, occupano un peso inferiore (6,4%) rispetto alla media piemontese (11,4%).

“Anche nel 2021 la pandemia non ha interrotto la dinamica di crescita dell’imprenditoria straniera nella nostra provincia – sottolinea il presidente Mauro Gola –. Il settore edile ha vissuto un vero e proprio boom e le società di capitale hanno fanno segnare il tasso di crescita più elevato a riprova di una sempre maggiore strutturazione delle imprese straniere che, da presenza marginale, si stanno trasformando in una componente sempre più significativa del tessuto produttivo provinciale”.

Malgrado il protrarsi di condizioni economiche poco favorevoli, la componente straniera del tessuto imprenditoriale locale continua a mostrare una vivacità superiore rispetto al complesso totale delle imprese cuneesi. Nel corso del 2021, a fronte della nascita di 547 attività, si sono registrate 298 cessazioni (valutate al netto di quelle d’ufficio) con un saldo positivo di 249 unità. Il tasso di crescita raggiunto è del +5,9%, molto più elevato rispetto a quello della totalità del tessuto imprenditoriale che ha registrato +0,4%. Esaminando l’andamento dei tassi di crescita degli ultimi cinque anni, si evidenzia come alla dinamica negativa della totalità delle imprese della Granda, fatta eccezione per il 2021, si sia contrapposta la performance di segno “più” delle imprese straniere. L’analisi dei flussi sottolinea un evidente dinamismo sia sul fronte della natalità (+13,0%) che della mortalità (+7,1%), in entrambi i casi superiori ai rispettivi indici calcolati per l’intero universo delle imprese cuneesi (+5,3% e +4,9%).

Anche per il 2021 il settore in cui le aziende straniere sono maggiormente presenti si conferma essere quello delle costruzioni, con 1.354 attività registrate. Il bonus del 110% previsto dal Governo ha contribuito a favorire il comparto edile, la cui variazione dello stock risulta, infatti, molto positiva (+10,1%). Le attività commercialiaccolgono quasi un quarto delle 4.225 aziende a conduzione straniera, con un andamento positivo (+3,8%). Quanto alla dinamica esibita dagli altri principali settori di specializzazione, assistiamo all’espansione della base imprenditoriale sia nei servizi di alloggio e ristorazione (+6,0%) sia nell’agricoltura (+2,1%).

L’analisi per forma giuridica segnala una maggiore incidenza di ditte individuali nelle realtà guidate da stranieri rispetto al tessuto imprenditoriale provinciale valutato nel suo complesso (rispettivamente il 78,9%rispetto al 61,9% del totale imprese). Le società di capitale si attestano al 10,1%, mentre le società di persone sono l’8,5%delle aziende a prevalente conduzione straniera, quote che salgono rispettivamente al 13,6% e al 22,3% nella media generale. Simile per i due aggregati è la rilevanza residuale delle altre forme, il cui peso si attesta rispettivamente al 2,5% e al 2,2%.

Esaminando i dati relativi alla natimortalità della componente straniera in base alla forma giuridica, emerge una tendenza al progressivo rafforzamento strutturale: le società di capitale chiudono l’anno con il tasso di crescita più elevato (+15,0%),frutto di una buona natalità (+17,2%) e di una mortalità molto contenuta (+2,2%). Le imprese individuali evidenziano tassi di natalità (+13,8%) e mortalità (+8,0%) con un indice di crescita del +5,8%. Seguono le altre forme che denotano stabilità e le società di persone (-0,6%).

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