Il Natale di Govone diviso con Asti: l’intero evento qui è diventato insostenibile

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Un’immagine d’archivio della grande festa natalizia di Govone

GOVONE – “Il Magico Paese di Natale”, evento-clou dell’annata roerina (in anni non-Covid, ovviamente) cambia pelle e si appresta a svilupparsi su più sedi. L’evento, nato a Govone dall’associazione Generazione creata da Pier Paolo Guelfo, si appresta infatti ad allargarsi alla non distante città di Asti: in un’evoluzione che pare quasi naturale, come spesso accade per le mainfestazioni che nascono nei piccoli centri e che poi conoscono il larghissimo consenso da parte dei visitatori.

Una scelta che, ora, trova dalla propria parte anche il punto di vista del Comune. In un comunicato diffuso in questi giorni, il sindaco Elio Sorba ha scelto di fare il punto della situazione: «Govone ha visto nascere e crescere “il Magico Paese di Natale”, dalle prime mostre di presepi di quattordici anni fa al grande successo delle ultime edizioni. Le Amministrazioni comunali che si sono susseguite (tutte con a capo Giampiero Novara, predecessore di Sorba per tre mandati consecutivi, ndr) hanno sempre sostenuto l’e­vento, ritenendolo uno tra gli appuntamenti importanti e ormai consolidati della stagione govonese». Il primo cittadino in carica ha così precisato: «Negli ultimi anni l’evento ha raggiunto però il suo limite, divenendo poco sostenibile a livello di presenze per l’enorme afflusso di turisti nel piccolo borgo. Da tempo si era valutato con l’organizzazione e soluzioni migliori su come poter proseguire con l’evento: e la proposta di Guelfo, di realizzare la parte legata ai mercatini nella città di Asti, mantenendo a Govone il cuore dell’evento, è parsa a tutti la migliore soluzione, seppur a malincuore».

Cosa succederà, dunque, al “Magico”, per la sfera di competenza govonese? Presto detto: «Govone accoglierà, nei mesi invernali, un turismo “slow”, caratterizzato per lo più da famiglie e turisti interessati che potranno visitare il Castello Reale che è riconosciuto come patrimonio Unesco». Questa fascia di visitatori potrà assaporare le delizie del territorio nella quiete dell’antico borgo: «Le famiglie potranno immergersi in una cultura millenaria di tradizioni legate al Natale. Rimarranno dunque qui attrattive come la scuola degli elfi, la bottega del Natale, e la Casa di Babbo Natale. Infatti, il cuore pulsante dell’evento rimarrà nella sua “Casa Natale” – è proprio il caso di dirlo – perdendo la parte che rende difficoltoso vivere al meglio il piccolo paese e le sue peculiarità». Sorba ha concluso dicendo: «Siamo felici che, con questa manifestazione, si possano rinsaldare i rapporti con l’astigiano, anche perché solo facendo rete è possibile crescere e migliorare tutti insieme, nel rispetto delle peculiarità di ciascuna comunità».

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