Icardi respinge le accuse: «Anche in luna di miele ho lavorato per il Piemonte»

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L’assessore regionale alla Sanità Luigi Genesio Icardi, ex sindaco di S. Stefano Belbo e collaboratore dell’Asl Cn2

Con un’intervista all’Ansa Luigi Genesio Icardi, ex sindaco di S. Stefano Belbo e attuale assessore regionale alla Sanità, ha replicato alle polemiche tornate a scatenarsi nei suoi confronti dopo che la settimana scorsa ha lasciato il Piemonte nella bufera Covid per recarsi in Sicilia in viaggio di nozze. Una «pausa di 5 giorni» durante i quali avrebbe fatto smart working, sostiene che anche in luna di miele è rimasto sempre operativo.

«Non credo – dichiara Icardi alla più importante agenzia di stampa italiana – che questo infici l’efficienza della sanità piemontese». L’assessore respinge quindi critiche e richieste di dimissioni da parte dell’opposizione.«E’ evidente che si tratta di una strumentalizzazione» ´– prosegue affermando di aver ricevuto «grande solidarietà» dal suo partito, la Lega. E dal presidente Alberto Cirio? «Certo non gli piace sentire critiche, ma io ho sempre lavorato pancia a terra…».

Non soltanto dalle opposizioni hanno sostenuto, tuttavia, che il Piemonte non sia stato negli scorsi mesi preparato in modo adeguato a questa seconda ondata di coronavirus. Icardi rispedisce al mittente l’accusa: «Non è così. Oltre alle maggiori conoscenze scientifiche, abbiamo strumenti, personale e farmaci in più per lavorare al meglio. Circa il 90% dei positivi, oggi, è asintomatico e anche se la pressione sugli ospedali sta salendo, siamo ben lontani dalla saturazione delle terapie intensive, come sostenuto erroneamente da qualcuno nei giorni scorsi». Puntualizza: «C’è un piano preciso per gli ospedali, tutto spiegato per filo e per segno, con una programmazione accurata per quanto riguarda le terapie intensive che il governo ha approvato il 23 luglio scorso. Tutto quanto era necessario lo abbiamo programmato e alcuni ospedali hanno anche iniziato i lavori per i nuovi posti letto, grazie a fondi propri e donazioni. Ora aspettiamo che Arcuri (il commissario governativo, ndr) faccia le gare e ci fornisca le attrezzature, perché la programmazione l’abbiamo fatta nei minimi dettagli».

    Icardi ricorda inoltre la creazione del Dirmei (Dipartimento interaziendale malattie ed emergenze infettive) e il rafforzamento dell’Unità di crisi, «che intendiamo trasformare in un dipartimento permanente, da inserire in un’Azienda unica regionale in cui raccogliere tutte le funzioni di coordinamento, sul modello di Lombardia, Liguria o Veneto». 

Quanto ai dispositivi di protezione individuale, «ci sono scorte per sei mesi: abbiamo sette milioni di mascherine chirurgiche, 1,7 milioni di Ffp2, 400mila di Ffp3. E ci sono anche i reagenti per i tamponi. Negli ultimi giorni sono circa 10mila quelli processati ogni giorno, ma con i laboratori convenzionati siamo in grado di arrivare a 15mila al giorno, ben oltre le richieste del Governo. Se nelle scorse settimane ne abbiamo fatti di meno era per non sprecarli, perché l’incidenza dei positivi su quelli effettuati era molto bassa».

Capitolo personale sanitario:«Abbiamo incrementato di 2.503 unità il personale Covid, tra medici, infermieri e altri profili. Abbiamo attivato novanta Usca, le Unità speciali di continuità assistenziale, con un ulteriore incremento di 437 medici che vi lavorano. E abbiamo chiesto di assumere 276 medici per le scuole, i cui bandi per il reclutamento sono aperti, senza dimenticare i medici a disposizione per le Rsa, soprattutto quelle piccole dove non c’è la direzione sanitaria. Abbiamo raggiunto infine un accordo con i medici di base».

La convinzione di Icardi, dunque, è che la Regione abbia operato «al massimo delle possibilità», dice ricordando anche i protocolli farmacologici già approvati per curare le persone a casa. «Cosa non facile – punzecchia i predecessori al governo oggi in minoranza – con la medicina territoriale che abbiamo trovato…». Rinnova infine l’invito a osservare le misure di contenimento: «Perché è dalla nostra capacità di limitare la nostra libertà che dipende il destino degli altri». 

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