I ragazzi di Oasi Giovani tornati dal Cammino di Santiago raccontano la loro esperienza

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SAVIGLIANO – 24 persone, 5 tappe, 117 chilometri di cammino effettivo ed 1 settimana di durata. Si è conclusa nel migliore dei modi l’esperienza spagnola che ha visto alcuni ragazzi del nostro territorio percorrere l’ultimo tratto del cammino di Santiago. L’iniziativa era parte del progetto “Walking Together”, finanziato dal programma di mobilità europea Erasmus+, che ha visto come ente capofila la spagnola “Fundaciòn Amigò” di Valencia e l’ente benefico Oasi Giovani come partner italiano.

 

Nove i ragazzi italiani che, accompagnati da tre animatori, lo scorso 6 aprile sono partiti da Bergamo alla volta di Santiago. In terra spagnola hanno incontrato altrettanti ragazzi ed altrettanti animatori della “Fundaciòn Amigò”. 

Tutti insieme hanno percorso le tappe degli ultimi 100 chilometri del Cammino, una delle più importanti reti di pellegrinaggio in Europa.

«Ogni mattina – raccontano i partecipanti – un gruppo illustrava agli altri la tappa del giorno, con i pregi e le difficoltà che si sarebbero presentate. Alla sera si rifletteva tutti insieme sulle esperienze e le sensazioni vissute. È stata un’esperienza faticosa, ma emotivamente forte, arricchente. Pur con la stanchezza, la “ripresa” era veloce, ed ogni giorno si ripartiva col sorriso e tanta voglia di fare».

«Fin da subito – fanno eco gli educatori – si sono creati profondi legami tra italiani e spagnoli. Molti giovani della “Fundaciòn Amigò” arrivano da situazioni complesse, si sono aperti molto nel raccontare il proprio vissuto. Fruttuoso è stato anche il confronto tra noi educatori». 

Ora, pur con i bagagli da poco disfatti, Oasi Giovani già pensa a replicare l’iniziativa. «Siamo convinti del grande valore formativo di questa esperienza – evidenzia il presidente dell’ente Gianfranco Saglione –. Le spese sono state quasi tutte interamente coperte dal programma Erasmus+: con un piccolo contributo i partecipanti hanno potuto incontrare coetanei da altre parte d’Europa e confrontarsi con loro. L’auspicio, per il prossimo anno, è quello di invitare i giovani spagnoli da noi in Italia e completare lo scambio».

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