I musulmani albesi chiudono il Ramadan

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Ad Alba, e in tutta la provincia, migliaia di musulmani hanno celebrato, sabato 1 giugno, il tradizionale Iftar, la cena che conclude il lungo periodo di digiuno del Ramadan. In diversi centri culturali è stata una cena condivisa, battezzata “Ramadan a porte aperte”, dove l’invito a partecipare era esteso ai fedeli di ogni religione. «Un’occasione – hanno spiegato i rappresentanti della numerosa comunità islamica cuneese – per conoscere e farci conoscere, illustrando i vari aspetti della fede musulmana». Il Ramadan è il mese lunare del digiuno durante il quale, i credenti di Allah, devono astenersi dal mangiare dall’alba al tramonto Ad Alba, il rapporto tra cristiani e musulmani sarà anche al centro di un incontro-dibattito, in programma per la giornata di domenica 16 giugno, nell’ambito dei diversi appuntamenti organizzati dall’associazione “Centro Studi Piero Rossano”, in occasione dell’anniversario della morte di Mons. Piero Rossano, avvenuta il 15 giugno 1991. Il programma della giornata di ricordo, domenica 16 giugno, prevede: al mattino la Messa delle ore 10 presso la chiesa parrocchiale di San Martino a Vezza d’Alba, seguita dalla visita al cimitero. Nel pomeriggio, alle ore 16, ad Alba, in Sala Riolfo (con ingresso dal cortile della Maddalena in via Vittorio E­manuele) si terrà un incontro dedicato al documento firmato ad Abu Dhabi il 4 febbraio 2019 da Papa Francesco e dal Grande Imam di Al Azhar, Ahmad Al-Tayyeb, sulla “Fratellanza per la pace mondiale e la convivenza comune”, dedicata al rapporto tra cristiani e musulmani. Interverranno il teologo cattolico Andrea Pacini, il giornalista scrittore e poeta musulmano iracheno Younis Tawfik, la teologa luterana Jut­ta Sperber con il moderatore Battista Galvagno. Sono oltre 500 i fedeli musulmani che frequentano i luoghi di preghiera ad Alba. Una comunità in genere ben integrata nel tessuto sociale cittadino, grazie, soprattutto, alle diverse attività portate avanti per favorire il rispetto e la reciproca conoscenza. Molti islamici prestano servizio presso la Croce Rossa o l’Asava e collaborano con parrocchie e associazioni.

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