I giovani agricoltori Cia devono puntare sulla qualità dei prodotti e l’accoglienza nelle aziende

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In provincia di Cuneo gli associati all’Agia di Cia-Agricoltori Italiani – cioè gli imprenditori con meno di 40 anni – sono oltre 300. Una realtà importante che, dopo la presidenza di Marco Bozzolo, ora al vertice di Agia Piemonte, dal gennaio 2022 è guidata da Luca Marenco. Marenco, 32 anni, diploma di agro-tecnico, è titolare dal 2016 di un’azienda vitivinicola in località Bergera, nel Comune di Barolo.

 

Gli abbiamo chiesto quali iniziative ha in cantiere l’Associazione nel 2023. “Stiamo lavorando – risponde – per definire alcuni progetti da realizzare nei prossimi mesi. Poi, vogliamo dire la nostra, insieme all’intera organizzazione di Cia, sulla mancanza di acqua e la conseguente siccità. Tutti gli attori interessati al problema devono sedersi attorno a un tavolo per trovare delle soluzioni condivise. Servono dei bacini per raccogliere la risorsa idrica e bisogna correre ai ripari affrontando la questione di “petto”, iniziando a progettarli e costruirli nel più breve tempo possibile”.

C’è un futuro per i giovani in agricoltura? “Assolutamente si, ma portando avanti un nuovo approccio rispetto alla gestione dell’attività. Non si può dire: abbiamo sempre lavorato così e dobbiamo continuare su questa strada. Invece, bisogna essere pronti ad affrontare i cambiamenti e le nuove sfide che la realtà di ogni giorno ci propone. Esistono dei percorsi in grado di migliorare e rendere più sostenibile l’operato quotidiano. Avendo la consapevolezza che le aziende, soprattutto quelle dei giovani imprenditori,  solo se si confrontano, si parlano e condividono i problemi possono trovare la strada capace di individuare possibili soluzioni. Il confronto è fondamentale, perché se viaggi per conto tuo vai da nessuna parte”.

C’è, fra tutti, un obiettivo da perseguire più degli altri in questo periodo? “Dopo l’emergenza Covid il turismo è ripartito, per cui è essenziale seguire sempre il percorso della qualità, puntando, poi, sull’accoglienza nelle aziende. A contatto diretto con i visitatori si può spiegare meglio il lavoro e la cura che ci sono dietro ai prodotti. E se le persone hanno apprezzato la qualità e il racconto di quanto hai loro proposto quando tornano a casa ti danno una mano con il passaparola: un’operazione di marketing spesso poco considerata, ma che, al contrario, rappresenta il primo biglietto da visita di un’azienda”.

Uno dei problemi del mondo agricolo in questi anni è il ricambio generazionale. Cosa chiede Agia Cuneo per favorire il passaggio? “Gli Istituti di credito del territorio provinciale dovrebbero prevedere dei tassi agevolati agli under 40 anni per incentivarli a insediarsi nelle aziende dei nonni e dei genitori. In questo modo i giovani avrebbero un maggiore interesse a investire, migliorando e sviluppando le strutture di famiglia anche attraverso l’introduzione di tecnologie innovative. Altrimenti scelgono altre strade”.  

 

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