I cinema sono sempre più in crisi, nelle sale di Alba, Bra e Dogliani spettatori crollati del 70%

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Nel 2019, sulle poltroncine davanti ai cinque schermi delle sale cinematografiche di Alba si sono seduti 99.313 spettatori. L’anno successivo, il 2020, nel pieno della pandemia, il numero delle persone che avevano deciso di “trascorrere una serata al cinema” era crollato a 29.292, con un calo superiore al 70%. Un trend proseguito, seppur con numeri meno disastrosi, anche nel 2021, quando gli spettatori nei cinema albesi sono stati 21.089, dunque con una diminuzione di un ulteriore 28%. E’ andata un po’ meglio a Bra. Appena appena, a dire il vero. Nelle sette sale della città della Zizzola siamo infatti passati dai 93.171 spettatori del 2019 ai 34.074 del 2020, con un calo del 63,4%. Nel 2021 un ulteriore decremento del 24,3%, per arrivare a 25.802 spettatori.

Tanti record, quasi tutti negativi In controtendenza, per fortuna, l’andamento registrato a Dogliani, che offre agli amanti del cinema tre sale. E’ pur vero che gli spettatori sono passati dai 28.168 del 2019 ai 7.764 del 2020, con un calo del 72,4%. Nel 2021, tuttavia, si è registrata invece una piccola ma significativa ripresa, con 8.751 poltrone occupate corrispondenti ad una crescita del 12,7% rispetto all’anno precedente. Andanto a spulciare i dati delle altre sale cinematografiche della provincia scopriamo, tuttavia, che c’è chi sta molto peggio di noi. I casi limite sono sicuramente quelli di Centallo e Limone Piemonte. A Centallo, l’unico cinema cittadino è passato da 6.154 spettatori del 2019 agli appena 12 fedelissimi (si, proprio dodici) del 2021, con un calo di pubblico pari al 99,8%. Qualche affezionato in più a Limone Piemonte, dove il cinema è passato dalle 2.506 poltroncine occupate nel 2019 alle 32 del 2020. Se allarghiamo lo sguardo alle altre sale cinematografiche della provincia, vediamo che ovunque i cali di spettatori negli ultimi due anni si aggirano tra il 70 e il 90%. Con un’unica eccezione: quella di Dogliani che nel 2021 ha saputo registrare un segno più. Cosa ci dicono questi dati? Indubbiamente che il settore è in profonda crisi. Che la serata con gli amici trascorsa al cinema va meno di moda. Sicuramente che i luoghi chiusi continuano a far paura. Ma anche – e Dogliani sta li a dimostrarlo – che una lenta, graduale ripresa è comunque possibile. Perchè, se è vero che la scelta che ormai ci offrono i nostri schermi casalinghi è ormai praticamente illimitata, è altrettanto vero che una serata trascorsa davanti al grande schermo – condividendo con tante altre persone le emozioni di un bel film – continua a mantenere tutto il suo fascino immutato.

Il futuro? film e gastronomia Per salvare il settore, che in provincia Granda risulta il più penalizzato dell’intera regione, qualcuno ha già proposto di “copiare” quanto realizzato con successo in alcune parti d’Italia a forte vocazione gastronomica come la nostra. In pratica, le sale cinematografiche hanno iniziato a promuovere eventi culturali in cui, alle proiezioni, si abbinano le proposte enogastonomiche. Insomma, se il bel film non basta più a smuovere la gente, allora abbiniamolo con qualche altra attrattiva per trascorrere la serata. Che ci sia questo nel futuro dei nostri cari, vecchi cinema?

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