Govone: gli scolari hanno incontrato la scrittrice Rinaldi

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L’evento è avvenuto in collegamento telematico

GOVONE – A poco meno di una settimana dalla celebrazione della “Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza sulle donne”, giovedì 1 dicembre più di duecento alunne e alunni dell’Istituto comprensivo di Govone, diretto dalla prof.ssa Gabriella Benzi, hanno incontrato in modalità telematica la nota scrittrice di libri per ragazzi Patrizia Rinaldi.

Inserito anche per il corrente anno scolastico nel percorso che lega a doppio nodo l’educazione civica al libro e alla lettura, l’evento ha visto la presentazione del volume “Hai la mia parola”, edito da Sinnos. Ambientato in una Sardegna da poco affrancatasi dalla dominazione spagnola e dove la prepotenza di chi è più ricco, forte regna sovrana, racconta in modo avvincente e originale la storia di due sorelle e di quanto in passato sia stato difficile essere donne.

La maggiore delle sorelle, Maria Gabriela, è bellissima, l’altra, Nera, nata con una malformazione piede che l’ha resa zoppa, è dotata di un grande talento: quello di saper dosare ad arte le parole per raccontare storie. Il tema della sorellanza, di un legame stretto tra le due si respira in ogni pagina e porterà Nera a mettere a rischio la vita per salvare la sorella, venduta dal padre al Visconte del paese in cambio di qualche sacco di farina, alcuni metri di stoffa e un fermaglio di oro zecchino.

Leggendo, la giovane platea, dai piccoli della scuola dell’Infanzia ai grandi della Secondaria di I° grado, ha incontrato spesso e si è misurata con termini quali diritto, prepotenza, ingiustizia, parità ma anche solidarietà, istruzione, leggere, lettura.

Con grande disponibilità Patrizia Rinaldi, per oltre un’ora, ha risposto alle

numerosissime domande delle classi collegate. A rompere il ghiaccio i “germogli” delle scuole dell’Infanzia, per nulla intimoriti dal folto e attento pubblico e da subito in confidenza con l’attesa ospite. Nel corso del pomeriggio bambine, bambini, ragazze e ragazzi hanno stimolato l’autrice ad affrontare temi quali la diversità, il pregiudizio, la parità di genere ma anche la bellezza che accompagna il mestiere di scrivere. Largo spazio è stato dato al potere della lettura e alla necessità che a tutti, senza alcuna distinzione, venga offerta la possibilità di imparare, così come dice Nera in alcune righe del libro.

“Nel mio sogno, che a volte mi pare utopia, a volte preghiera, altre volte rivoluzione, esiste un insegnamento garantito a tutti: a ogni bambino.

Immagino luoghi dove possano imparare […] Ai bambini si deve insegnare a leggere, a scrivere, a volere una vita che si possa chiamare così”.

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