Gli scritti di Coppino in dono al Presidente della Regione Alberto Cirio

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Il 18 aprile 1822, in quella che all’epoca veniva chiamata Contrada Tanaro e che oggi è via Cavour, veniva alla luce il futuro ministro della Pubblica Istruzione Michele Coppino. Autorevole politico, ministro, accedemico, ha cui la città ha reso omaggio con la toponomastica, attraverso diverse intitolazioni. Di famiglia poverissima, figlio di un ciabattino, Coppino ottenne grazie ai suoi brillanti risultati scolastici una borsa di studio all’Università di Torino, laureandosi alla facoltà di Lettere. Nel 1860 venne eletto deputato per il collegio di Alba, ruolo che conservò per quarant’anni fino alla morte. Nel 1867 fu eletto ministro della Pubblica Istruzione e chiamò l’amico albese Ferdinando Bosio a dirigere il Gabinetto particolare.

Tra le altre cose, fu fautore della legge sull’istruzione obbligatoria nel biennio inferiore della scuola elementare. Negli ultimi anni della sua vita si dedicò più intensamente alla sua città, svolgendo funzioni di consigliere comunale e prodigandosi per l’istituzione della Scuola Agraria Enologica, dell’Istituto Magistrale e del Liceo Ginnasio. Tra i suoi meriti, anche l’impegno per assicurare all’Amministrazione gli immobili provenienti dai disciolti ordini religiosi. Alla sua morte, il 25 agosto 1901, il Comune di Alba deliberò che per venti giorni fossero esposte bandiere abbrunate a lutto, stabilì di intitolargli l’intero viale di circonvallazione e la scuola elementare maschile e femminile, di incoraggiare la formazione di un comitato per l’erezione di un monumento e di raccogliere e pubblicare, a proprie spese, i suoi scritti politici, letterari e i discorsi.

La scorsa settimana la Famija Albeisa ha consegnato al Presidente della Regione Alberto Cirio la raccolta degli scritti e discorsi del politico e accademico albese che ha saputo lasciare un segno tangibile nella storia dell’Italia e degli italiani

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