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Gli schiavi del volantinaggio erano controllati con il Gps

I carabinieri hanno concluso la settimana scorsa un’operazione anti-caporalato in un’azienda di Poirino, piccolo centro del Torinese che confina con Montà. L’azienda si occupa della distribuzione di volantini commerciali e gestiva un gruppo d’immigrati di quelli che spesso vediamo nelle nostre città intenti a mettere le pubblicità nei contenitori dei palazzi. I titolari sono anche loro immigrati, padre e figlia di 49 e 21 anni di età, originari del Pakistan. Sono stati denunciati per intermediazione illecita e sfruttamento del lavoro; i militari li hanno inoltre multati per 22mila euro.

L’operazione è stata svolta dalla Compagnia dell’Arma di Chieri e del Nucleo Ispettorato del Lavoro di Torino. Sono stati identificati 9 lavoratori pakistani, di cui 8 risultati in nero. Uno, non in regola con il permesso di soggiorno, è stato portato in Questura per la notifica del provvedimento di espulsione. Dalle testimonianze raccolte risulta che dormivano nel capannone della ditta, erano costretti a turni massacranti e venivano retribuiti con somme inferiori a quelle previste dai contratti di categoria. Inoltre dovevano portare con loro dei dispositivi di geolocalizzazione, in modo da poter essere controllati dai capi.

Redazione Corriere

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