Gabusi risponde a Marello sulle sorti del settore forestale regionale

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Lo scorso 18 ottobre si è tenuta a Torino, davanti alla sede Rai di Via Verdi, l’assemblea sindacale dei lavoratori forestali della Regione Piemonte, indetta dai sindacati confederali. Come è emerso nella circostanza, tale settore strategico ed essenziale per la sicurezza del territorio piemontese e per la prevenzione del rischio idrogeologico, sta da tempo attraversando criticità e sofferenze che si sono di recente accentuate.

Con tali premesse il Consigliere Maurizio Marello (Pd) aveva interrogato la Giunta regionale spiegando: «Cambiamenti climatici che hanno accentuato fenomeni climatici estremi (con effetti devastanti in termini di alluvioni, frane e incendi boschivi) e il venir meno della tenuta del territorio delle aree montane in ragione di un costante spopolamento impongono un significativo rilancio del settore forestale regionale in termini di risorse umane e investimenti. E’ necessario redigere un piano di rilancio del settore».

E’ giunta martedì 11 gennaio la risposta della Giunta, per voce dell’Assessore Marco Gabusi, il quale ha detto: «Preme, innanzitutto, sottolineare che si condivide l’importanza attribuita al settore forestale, tanto che nella Giunta regionale del 10/12/2021 abbiamo deciso di istituire un settore, su mia proposta come Assessore al Personale, che sarà denominato “Lavori in amministrazione diretta di sistemazione idraulico-forestale, di tutela del territorio e vivaistica forestale” con lo scopo di conseguire una maggior efficacia ed economicità delle attività forestali, riconducendone ad un unico centro decisionale l’intera gestione».

A proposito dei livelli occupazionali l’Assessore ha precisato: «Il numero fissato dal CIR di 471 operai forestali, divisi nel contratto in 273 a tempo indeterminato e 198 a tempo determinato è un numero definito dal Contratto Integrativo Regionale, ma non è un vincolo per la Regione; è piuttosto un impegno che vorremmo mantenere. Ci sono naturalmente una serie di limiti imposti dal bilancio, ma anche dalle normative che si stanno evolvendo. Devo dire, per correttezza e per onestà, che credo che questo numero non sia mai stato rispettato, dal momento che i pensionamenti hanno determinato nel tempo una forte riduzione. Da questo punto di vista c’è un’interlocuzione costante con i Sindacati, che sono sempre aggiornati. Naturalmente loro fanno la loro parte e noi li rispettiamo. In anni complicati come il 2020 e il 2021 abbiamo mantenuto un livello di servizio minimo, ma importante; stiamo ripartendo con una prospettiva di assunzione nei prossimi anni, condivisa con le organizzazioni sindacali e che tiene conto anche di aspetti amministrativi non secondari».

«Ci tengo a sottolineare che a luglio 2019 sono stati assunti 19 operai a tempo indeterminato e nel 2021 abbiamo stabilizzato 32 operai a tempo determinato. Credo, quindi, che ci sia da recuperare un po’ di strada e da rimpinguare le forze», ha detto.  «Abbiamo fatto un grande lavoro insieme alla Dirigente, la dottoressa Gambino, di sistemazione amministrativa. Vi era un capitolo ampio di ‘missioni’ che andavano a beneficio di pochissime unità: abbiamo perciò azzerato anche questo elemento cercando di ridare parità di trattamento a tutti. Credo sia stato un lavoro importante e oggi bisogna investire su due temi: da un lato migliorare l’acquisto di beni e servizi anche rivolgendosi maggiormente al noleggio – che comporta uno sforzo economico che chiedo anche al Consiglio e che dobbiamo fare insieme -, e dall’altro rimpinguare le risorse umane, ma abbiamo un piano che ci consente di farlo.

Questo lavoro è fondamentale per la programmazione degli interventi. Abbiamo messo la testa, adesso dobbiamo mettere anche un po’ di risorse per completare l’opera e siamo intenzionati a farlo nel prossimo bilancio».

Ha commentato Marello in seguito alla risposta: «La tenuta del territorio, soprattutto montano e collinare, è un’emergenza che il Piemonte deve fronteggiare. La mia interrogazione mirava a comprendere se l’attuale amministrazione regionale consideri strategico oppure no il settore forestale e in caso affermativo, chiedeva che venissero assunti al più presto i provvedimenti necessari ma tuttora mancano risposte precise».

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