Furti in casa di persone anziane: due arresti

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Riceviamo dal Comando provinciale

dei Carabinieri

e volentieri pubblichiamo.

Il 10 gennaio 2019, dopo un’articolata attività investigativa, i Carabinieri della Compagnia di Mondovì hanno arrestato due persone responsabili di una serie di furti in abitazione ai danni di persone anziane. Alla luce degli elementi raccolti dai Carabinieri, che hanno dimostrato come gli autori dei furti agissero seguendo uno schema operativo ben collaudato, frutto di anni di esperienza ed indicativo di professionalità nel delinquere, il Gip del Tribunale, su richiesta della Procura della Repubblica di Cuneo, che ha coordinato l’inchiesta, ha emesso a carico dei predetti un’ordinanza di custodia cautelare in carcere, atteso anche il concreto pericolo di reiterazione di delitti della stessa specie.

Si tratta di una donna, Anna Alafleur, di 54 anni, e un uomo, Giuseppe Massa, di 38 anni, madre e figlio di etnia sinti, abitanti a Nichelino (To), dove sono stati entrambi rintracciati e da dove partivano per colpire in Liguria, Piemonte e Lombardia. Si muovevano in auto, un’anonima Fiat Stilo grigio chiaro.

I fatti contestati con certezza a Mondovì sono al momento cinque, tutti avvenuti dal 13 luglio al 30 agosto 2018. I Carabinieri sono convinti che vi siano altri eventi non ancora emersi e rivolgono un appello affinché le vittime li denuncino.

Solitamente l’uomo attendeva a bordo del veicolo, mentre la donna individuava e seguiva le anziane vittime sino a casa, dove le avvicinava con una scusa. A volte si presentava come un’amica o collega di lavoro del figlio o della figlia, di cui mostrava di conoscere il nome, a volte come una dottoressa che le aveva avute in cura quando erano state male. Per convincere le vittime a farle entrare in casa, chiedeva loro di poter vedere il pavimento in marmo, di cui aveva sentito parlare molto bene, inventandosi di dover ristrutturare casa, oppure chiedeva la cortesia di poter lasciare in custodia i propri gioielli, sempre con la scusa dei lavori, facendosi mostrare il luogo in cui le vittime tenevano i beni di valore, fingendosi a volte al telefono con i rispettivi figli per carpirne ulteriormente la fiducia. Muovendosi con disinvoltura all’interno delle abitazioni, riusciva a trovare i preziosi e il denaro custoditi nei cassetti e si allontanava con una scusa.

In due casi le vittime si sono insospettite, facendo allontanare la donna prima che potesse impossessarsi dei valori. Per tre volte, invece, è riuscita ad impossessarsi di numerosi gioielli e ingenti somme di denaro.

Agli arrestati sono state contestate le aggravanti di aver agito con l’utilizzo di raggiri, con particolare destrezza, profittando della minorata difesa delle vittime derivante dall’età avanzata e di aver cagionato un danno patrimoniale di rilevante gravità.

La particolare professionalità con cui si muovevano gli arrestati ha reso molto complesse le indagini, anche considerato che, durante i furti, i due tenevano i propri cellulari spenti, utilizzando invece altri telefoni provvisti di schede intestate a nominativi fittizi.

I Carabinieri del Comando provinciale di Cuneo hanno da tempo avviato una specifica attività informativa finalizzata a mettere in guardia le persone più indifese da tali criminali, che approfittano proprio della solitudine e dell’età delle vittime, facendo leva sulla loro buona fede e sugli affetti più cari.

Le foto degli arrestati vengono diffuse a scopo investigativo.

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