Frana sulla Redina a Montà d’Alba: i conti dell’emergenza

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MONTA’ – Conti “in chiaro”, a Montà dopo quanto accaduto a settembre dello scorso anno: quando, a monte della strada comunale della Redina (un tempo di competenza provinciale, poi dismessa unilateralmente da Cuneo all’amministrazione, che in questi anni ha compiuto importanti investimenti in merito) si era assistito ad un grosso movimento franoso in corrispondenza di un versante sistemato con terre armate. In maniera pressoché immediata, si era constatato come tale calamità fosse stata causata da un’infiltrazione nel sottosuolo dovuta alla rottura di una tubazione dell’acquedotto, in gestione alla società Egea, e presumibilmente persistente da molto tempo.

 

Molte le conseguenze del fatto, immediate e discendenti: dall’ordinanza urgente volta a limitare la circolazione con l’istituzione di un senso unico regolato da semaforo all’affidamento di un incarico di valutazione dei rischi e messa in sicurezza dell’area, affidato al geologo Andrea Piano e all’architetto Corrado Napoli, entrambi con studio in Alba: passando per l’apertura di un sinistro in sede assicurativa in capo alla medesima Egea, e per i sopralluoghi condotti insieme a quest’ultima società insieme ai tecnici comunali e agli emissari del servizio opere pubbliche della Regione Piemonte. Il costo di progettazione emerso è risultato, nel complesso, di poco inferiore ai 10mila euro: più articolata la serie di azioni pratiche, comprese quelle messe in moto all’indomani della frana. Si sono contati circa 2mila euro per la fornitura dei semafori, quasi mille euro per la loro alimentazione elettrica, 3.660 euro per la protezione del sedime stradale e la posa di reti e blocchi “jersey” in calcestruzzo (più 231 euro per il loro posizionamento), 2.138 euro per la sistemazione della vicina via Genova, e 1.171,20 euro per la sua trinciatura, al fine di renderla fruibile dai mezzi agricoli al servizio dei terreni coltivati dell’area, per una somma totale anche in questo caso vicina ai 10mila euro. Il tutto, da rimborsarsi a cura della compagnia assicuratrice dell’Egea, appurata l’origine del danno.

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