Festa nazionale del Tartufo della Val Bormida: quando la festa diventa evento di promozione del territorio

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MILLESIMO – Un punto fermo, un tavolo di confronto serio e interdisciplinare, una sintesi ponderata suffragata da dati, non un semplice convegno questo ha rappresentato “Biodiversità e cambiamenti climatici. La lezione di Noè”, svoltasi domenica 3 ottobre nell’ambito della XXIX Festa nazionale tartufo della Val Bormida. «Il nostro ringraziamento va ai relatori che hanno accettato, senza indugio, l’invito a partecipare e mettere a disposizione il proprio sapere e le proprie conoscenze – sottolinea Maurizio Bazzano, presidente dell’associazione Tartufai e Tartuficoltori Liguri -: Antonella Brancadoro, direttore dell’associazione nazionale “Città del Tartufo”; Mirca Zotti, Docente UNIGE – responsabile del Laboratorio di Micologia del DISTAV ; Valentina Balestra, naturalista, assegnista di ricerca presso DIATI – Politecnico di Torino; Marco Capello, Docente UNIGE – responsabile del laboratorio di Oceanografia fisica del DISTAV e Carlo Marenda dell’associazione “Save the Truffle”». «Grazie a loro è stato affrontato il tema della biodiversità ambientale e dell’influenza generata dal cambiamento climatico nelle aree tartufigene. Tema fortemente legato all’elemento della “Cerca e Cavatura del Tartufo” in Italia proposto come Patrimonio Culturale Immateriale dell’Unesco e descritto come una pratica che aiuta il mantenimento dell’equilibrio ecologico e della biodiversità vegetale».Una trattazione di elevato livello contenutistico che si è inserita a pieno titolo in un evento che ha puntato sulle eccellenze: «Il mercato dell’agroalimentare, magistralmente coordinato da Valter Orsi di “Buone Terre”, ha riportato in piazza Italia i prodotti locali a chilometro zero, coltivati seguendo i ritmi della natura e della stagionalità – precisa Maurizio Bazzano -.

Il PalaDe.Co. ha riunito, sotto la supervisione di Giampietro Meinero della Condotta “Slow food Alta Valle Bormida, le Denominazioni Comunali del comprensorio in un vero e proprio “Festival del gusto” atto a riscoprire i piatti e le preparazioni della tradizione. Il Palatartufo e la tartufaia, realizzati con l’impagabile dedizione e impegno dei nostri tartufai, hanno reso il giusto omaggio al protagonista della Festa, esaltato in una vetrina consona alla sua prelibatezza. Insomma un grande lavoro di squadra, dove la sinergia per raggiungere l’obbiettivo comune di promuovere e valorizzare tutto il territorio ha portato “buoni frutti”. Infine un ringraziamento alla ditta Noberasco per le numerose confezioni di prodotti donati, particolarmente graditi da grandi e piccini».

 

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