Ex ospedale: Cirio ora chiede allo Stato i soldi per riutilizzarlo

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BRA – Dovrebbe essere lo Stato a mettere i 20,5 milioni di euro già promessi l’anno scorso dalla Regione Piemonte per riqualificare l’ex ospedale di Bra. La settimana scorsa Torino ha approvato il documento programmatico propedeutico alla sottoscrizione dell’accordo finanziario con il Ministero della Salute. Il presidente Alberto Cirio ha dichiarato che l’intesa, avviando a recupero il complesso destinato ancora a sede di servizi di prossimità collegati al nuovo nosocomio “Ferrero”, servirà a evitare che il vecchio “S. Spirito” diventi una sorta di buco nero nel centro cittadino. Nell’ala antica dovrebbe restare l’Hospice con servizi amministrativi, socio-assistenziali, di formazione e Dipartimento prevenzione.

 

L’ala moderna verrebbe adibita a Casa di comunità, centrale operativa territoriale e sede d’attività clinico-assistenziali tra cui i medici di base, la continuità assistenziale, Distretto e ambulatori specialistici. La Regione, oltre a sperare negli stanziamenti «a fondo perduto» da Roma, sugli ospedali di Bra e Alba ci ha già rimesso 25,8 milioni. Que­sta la cifra che rinunciò a incassare dalla vendita delle strutture nell’ambito del piano finanziario per sostituirle a Verduno. I tentativi di asta, su entrambe le sponde del fiume Tanaro finirono deserti. E dopo averli riqualificati, gli ex ospedali andranno mantenuti: serviranno negli anni altri milioni di euro.

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