Ex malato di leucemia correrà “La Fausto Coppi Officine Mattio” con il medico che l’ha guarito

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Il cebano Erik Rolando pedalerà sulle strade della Granfondo con il dottor Nicola Mordini
Correrà “La Fausto Coppi Officine Mattio” con il medico che l’ha aiutato a guarire dalla leucemia. È la bellissima storia di vita dal retrogusto sportivo che vedrà protagonista domenica 30 giugno il cebano Erik Rolando, 46 anni, guardia parco, sposato e papà di tre figli, residente a Peveragno. Colpito nel 2007 da leucemia è stato seguito nelle cure dal dottor Nicola Mordini, dirigente medico del reparto Ematologia dell’Ospedale Santa Croce e Carle di Cuneo. Con lui, per la quarta volta nella vita, proverà a coprire ancora una volta i 177 km della nota Granfondo ciclistica, la più grande festa per lo sport e il ciclismo che dal lontano 1987 si tiene ogni anno nel Cuneese con partenza e arrivo in piazza Galimberti.
“Questa avventura che vivremo insieme parte da lontano, da quando mi curavo in reparto – ricorda Erik Rolando -. Il dottor Mordini iniziò ad interessarsi delle mie biciclette e io posso dire di averlo contagiato. Per la gara ci siamo allenati divertendoci. Abbiamo fatto delle belle salite e lo stare insieme in bicicletta ha aumentato ancora di più, se possibile, il nostro feeling. Per arrivare preparati alla corsa, nella quale affronteremo oltre 4.000 metri di dislivello, abbiamo impostato allenamenti per tutta la stagione invernale. L’obiettivo? Due anni fa, da solo, l’ho terminata nei primi 100 in 7h e 10’: se la chiuderemo in 8h e 30’ sarebbe un grandissimo risultato. Ma il messaggio più importante che voglio dare è per chi è in ospedale: nonostante la malattia, si può sempre tornare a fare ciò che si ama. Basta crederci”.
“Mi piace pensare che questa volta sarà il paziente a prendere per mano il medico e a portarlo al traguardo – aggiunge Nicola Mordini -. Con i pazienti più giovani sono solito usare la metafora ciclistica quando iniziano a combattere la malattia: si parte, sai che si arriverà, ma non sappiamo quante salite, quante discese e quante battaglie contro il tempo (le cronometro) bisognerà effettuare. La vicenda di Erik, con il quale è nata una bellissima amicizia, sotto questo punto di vista è la storia di una corsa ciclistica davvero ben riuscita. Insieme siamo arrivati al traguardo della guarigione, insieme arriveremo allo striscione di piazza Galimberti”.
Erik Rolando e il dottor Mordini si sono conosciuti nell’autunno 2007 nel reparto di Ematologia del Santa Croce, dove al guardia parco venne diagnosticata una leucemia linfatica cronica. Anche nelle dure fasi della riabilitazione, la bicicletta è sempre stata uno sfogo per Erik che dopo la scoperta della malattia e le durissime cure alle quali si è dovuto sottoporre per guarire, ha assunto il midollo osseo di una donna: “Ho ricevuto le cellule staminali che mi hanno salvato dal cordone ombelicale di una bimba di Barcellona – ricorda Erik -. La cosa buffa è che quelle cellule ci hanno messo un po’ ‘a partire’, cioè a ricostruire il mio midollo. Trascorsi 22 giorni dal trapianto, avvenuto il 3 agosto 2009, il dottor Mordini è entrato in camera e mi ha detto: ‘si sono messe a correre come il miglior passista”. Da quel giorno il midollo osseo di Erik codifica ‘xy’, come quello di una donna. In termine medico, Erik è definito una chimera.

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