Vendemmia, Coldiretti Cuneo: ‘Si raccolgono uve di alta qualità, ma va sventata l’incognita dei prezzi’

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Mentre sulle colline di Langhe e Roero raggiunge il suo apice la vendemmia 2019, con la raccolta delle uve nebbiolo e barbera destinate ai pregiati vini Barolo, Barbaresco e Roero, Coldiretti Cuneo tiene alta la guardia sui prezzi riconosciuti ai viticoltori.

Dopo un inizio di stagione capriccioso, i mesi estivi hanno rimesso in sesto la campagna preparando il campo ad un’ottima vendemmia, appena scalfita dalla bomba d’acqua e dalla grandinata di inizio settembre, su un’area fortunatamente poco estesa.

Il sole di settembre e, nell’ultima settimana, la sensibile escursione termica tra giorno e notte, hanno favorito la maturazione delle varietà più tardive, in piena fase di raccolta. I tempi di raccolta si prolungheranno oltre la metà di ottobre, come consuetudine alcuni decenni fa.

La bontà della campagna che si sta concludendo – spiegano i tecnici di Coldiretti Cuneo – è palpabile sotto diversi profili: la qualità organolettica è diffusamente elevata e i grappoli appaiono in generale sani.

La sola smentita alle previsioni d’annata riguarda il volume di uve raccolte, inferiore a quello del 2018, anziché abbondante come si poteva intuire in estate. Secondo le rilevazioni dei tecnici Coldiretti, molti vigneti già vendemmiati hanno fatto registrare un – 15%, fino ad un – 25% per alcuni dolcetti.

La qualità delle uve e una quantità inferiore alle attese dovrebbero favorire buone contrattazioni utili alla valorizzazione del prodotto. Ma il condizionale è d’obbligo, perché i prezzi restano un’incognita.

A tal proposito, l’invito di Coldiretti Cuneo a tutti i viticoltori è di concordare già all’atto del conferimento delle uve il prezzo delle singole partite, in base al loro effettivo valore, anziché rimandare agli esiti delle rilevazioni statistiche dei prossimi mesi.

“Occorre una discontinuità col passato recente – dichiara Fabrizio Rapallino, responsabile vitivinicolo di Coldiretti Cuneo – per rispondere alla necessità di diversificare il prezzo partita per partita, per premiare la qualità delle uve e i metodi di coltivazione utilizzati, che vedono sempre più gettonata la sostenibilità”.

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