Oggi, lunedì 27 maggio, si ricorda la posa della prima pietra del più ammirato dei monumenti barocchi braidesi: la chiesa di S. Chiara opera dell’architetto Bernardo Antonio Vittone. La ricorrenza – 277ª siccome l’inizio dei lavori in cima a via Barbacana data al 1742 – viene celebrata in musica con una serata che inizierà alle ore 21.
Il programma prevede l’esibizione del coro gregoriano “Haec Dies” di Alba diretto da Ezio Aimasso: eseguirà Canti Mariani, Canti di Pentecoste e la Compieta. Inoltre, per tutto il giorno (dalle ore 10 alle 22) resterà esposta in chiesa una copia della pagina del 27 maggio 1742 del “Libro memoriale del monastero”: quella in cui si riferisce appunto della partenza del cantiere commissionato dalle Clarisse.
La costruzione è a pianta quadrilobata impostata su grandi pilastri che sorreggono la doppia cupola traforata (che il Vittone definì «cupola diafana») e il cupolino. La decorazione pittorica dell’interno è opera di Pietro Paolo Operti; negli anni Cinquanta del XX secolo furono aggiunti due grandi dipinti di Piero Dalle Ceste sistemati sugli altari laterali. Il pavimento in marmo che riproduce la proiezione della volta è stato realizzato nel 1942 dai padri Cappuccini. Succeduti alle Clarisse (le quali dovettero sopportare più volte la confisca della chiesa e dell’annesso convento), i frati restaurarono la struttura riaprendola al culto attorno al 1930.
Il “compleanno 2019” di questo capolavoro è organizzato dagli Amici di Santa Chiara e dall’associazione culturale Mousikon con la collaborazione di Frati Minori Cappuccini e Sorelle Clarisse. Patrocinano il Comune di Bra e il progetto Città e Cattedrali. Durante la serata sarà possibile rinnovare la quota associativa annuale o aderire agli Amici di Santa Chiara per aiutare a mantenere fruibile al pubblico la chiesa e l’annesso coro dalla perfetta acustica.