Marello accusa: Cirio sta dimenticando il comparto agricolo

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La  Giunta Cirio sta rincorrendo i codici Ateco per integrare le attività economiche escluse dai cosiddetti “bonus”, finanziamenti a pioggia che poi i beneficiari dovranno poi rendicontare, trattandosi di contributi a fondo perduto per spese sostenute legate al Covid 19.
Parallelamente nella legge nota come “Riparti Piemonte” per il comparto agricolo vengono complessivamente stanziati 600mila euro di nuove risorse. Trecento mila per gli alloggiamenti dei lavoratori stagionali e 300mila per sostenere la liquidità delle imprese e cooperative agricole.

Il consigliere regionale Marello insieme al gruppo del Partito Democratico ha presentato oggi in aula due emendamenti volti ad aumentare le suddette somme rispettivamente a 400 e 900mila euro, entrambi respinti dalla maggioranza.
«Parliamo di briciole. Somme irrisorie per un comparto strategico per il Piemonte, che ha garantito alle nostre comunità i prodotti durante l’emergenza covid 19 e che in taluni settori ha subito forti contraccolpi. Sono settimane che il mondo agricolo è stato lasciato nella più totale incertezza su tanti temi. Dal problema del reperimento della manodopera, a quello delle scadenze, a quello della liquidità – dichiara Marello – senza contare la necessità di mettere in campo un forte sforzo promozionale per il rilancio dei nostri prodotti di eccellenza. Le risposte che la Regione da con il Riparti Piemonte sono decisamente insufficienti. Pochi soldi. Nessuna strategia. Sono stupito – continua Marello – dal comportamento in aula dei colleghi Consiglieri cuneesi della Lega e di Fratelli d’Italia che hanno votato contro i nostri emendamenti. A parole tutti sono vicini all’agricoltura. Nei fatti la si dimentica in un momento così difficile per le aziende e per i nostri giovani che hanno scelto di operare in un settore fondamentale per la nostra economia. Da parte mia continuerò nelle prossime settimane a sollecitare in modo propositivo la Giunta regionale e il competente Assessore a mettere in atto politiche agricole adeguate al momento che stiamo attraversando».

 

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