Alba, commercianti della zona del vecchio ospedale San Lazzaro preoccupati per la sua chiusura

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ALBA – Un tavolo di confronto e di dialogo tra l’Amministrazione comunale di Alba e i commercianti della zona dell’ospedale San Lazzaro è stato aperto nella mattinata di lunedì 27 luglio nella sala Giunta del Palazzo municipale, dove i titolari delle attività commerciali di via Pietrino Belli, via Armando Diaz e via Ospedale sono stati ricevuti dal sindaco Carlo Bo e dall’assessore ai Servizi sociali Elisa Boschiazzo.

«Dopo il trasloco dei servizi ospedalieri dal 19 luglio nel nuovo nosocomio Michele e Pietro Ferrero a Verduno – spiega il sindaco Carlo Bo -, i commercianti sono giustamente preoccupati per il proprio futuro, per quello delle proprie famiglie e per quello dei propri dipendenti, perché chiaramente non avranno più la stessa mole di lavoro di prima. La riqualificazione del vecchio ospedale San Lazzaro è un problema serio che sollevo da tanti anni. E’ una struttura enorme la cui alienazione è prevista insieme a quella dell’ospedale Santo Spirito di Bra. Le aste per la cessione dei due edifici finora sono andate deserte”.

Queste le strade da percorrere secondo il primo cittadino albese: “Le due alienazioni dovrebbero essere distinte, altrimenti anche per il San Lazzaro si rischia lo stato di degrado e abbandono com’è successo al medical hotel per la terza età realizzato in via De Amicis e mai aperto. Ribadisco che per noi è una priorità assoluta realizzare la Casa della salute all’interno dell’ospedale, pur consci delle difficoltà già espresse dall’Asl, ed è quello che dirò all’incontro che avremo prossimamente con la Regione e con i vertici dell’Asl Cn2. Nel frattempo, mi farò portavoce dei commercianti che hanno chiesto di avere al più presto un incontro con il direttore generale Massimo Veglio”.  

L’assessore ai Servizi sociali Elisa Boschiazzo: “Capiamo la situazione che stanno vivendo i commercianti dell’area e l’attenzione da parte nostra è massima. Per questo abbiamo voluto confrontarci con loro personalmente e, con questo primo incontro, aprire un tavolo di lavoro permanente per poterci aggiornare in modo costante sugli sviluppi”.

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