ALBA – La scorsa settimana le pagine finanziarie di molti importanti quotidiani hanno portato alla ribalta nazionale la notizia dell’acquisto di Egea da parte del Gruppo Iren. Sfogliando questi stessi giornali, tuttavia, si scopre un aspetto quantomeno curioso. In molte autorevoli testate lo spazio dedicato alla notizia della vendita e ai suoi importanti risvolti aziendali e finanziari passa infatti in secondo piano, spesso ridotto a poche, sintetiche righe.
A tenere banco, con tanto di grandi titoloni, è piuttosto una frivola questione più legata alla cronaca rosa che alla finanza, condita da tutt’altro che velate accuse di “sessismo” rivolte ai vertici dell’azienda albese. Una notizia lanciata per prima da Repubblica, e successivamente ripresa e amplificata dal Fatto Quotidiano e da diversi altri giornali nazionali. Ma cosa è mai successo? A sintetizzare l’accaduto provvede il titolo che leggiamo proprio su Repubblica: “Sei un vero uomo? Offri un caffè alla collega”. L’iniziativa della multiutility Egea divide le dipendenti: “È sessismo”. Scrive il quotidiano fondato da Eugenio Scalfari: “Tra le notizie contenute nella newsletter aziendale di Egea, multiutility dell’energia con sede ad Alba, nel Cuneese, ce n’è una che ha fatto saltare sulla sedia più di una lavoratrice. “Annuncio agli uomini”, si legge nel volantino inviato che poi prosegue con una domanda: “Sei un vero uomo?”.
Escluse le donne e chi non si identifica nell’etichetta del “vero uomo”, dunque, ecco la comunicazione: “Scrivi entro ogni venerdì il nome di una o più colleghe a cui vuoi offrire un caffè perché con la sua professionalità è stata indispensabile per la tua attività. Impegnati a produrre il caffè e a servirglielo. La cialda la offre Egea”. La campagna aziendale mette a disposizione ogni settimana dieci caffè alla macchinetta della saletta per la pausa appena allestita nella sede di via Nino Bixio. L’idea è stata lanciata per incentivare il pubblico maschile ad aderire: “Maschietti fatevi avanti e non siate timidi”, si legge nell’ultima comunicazione della newsletter anche se dall’azienda assicurano che l’iniziativa “ha riscosso molto successo e i caffè della prima settimana sono andati esauriti”. A far storcere il naso ad alcune lavoratrici, che hanno segnalato la questione alla redazione di Repubblica, è soprattutto il tono: “Avrebbero potuto avviare la campagna indicando genericamente un collega, lasciando così liberi i lavoratori di scegliere se invitare alla macchinetta del caffè un uomo o una donna e non farne, come è stato, una questione di genere”. Anche il machismo della domanda “sei un vero uomo?” non ha riscosso un apprezzamento unanime”. Lo stesso quotidiano spiega tuttavia come Egea abbia replicato rispedendo al mittente ogni critica e spiegando come l’ufficio comunicazione che ha ideato la campagna sia composto interamente da donne: “Non abbiamo ricevuto lamentele, anzi l’iniziativa è stata apprezzata. Obiettivo della campagna era mettere in risalto le professionalità femminili e fare in modo che fossero gli uomini a fare materialmente il caffè alle colleghe scardinando lo stereotipo della donna segretaria che porta il caffè al collega uomo. Forse, però, il messaggio non è arrivato in modo così chiaro a tutti”.