E’ nata “L’anello forte”, Associazione di vitivinicoltrici che guardano all’ambiente  

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Sara Vezza dell’azienda agricola Sara Vezza/Josetta Saffirio; Laura Clerico, Cecilia Rocca e Giuliana Viberti dell’azienda agricola Domenico Clerico; Marta Alessandria dell’azienda agricola Gianfranco Alessandria; Alda Conterno e Noemi Conterno dell’azienda agricola Conterno Fantino; Mirella Manzone dell’azienda agricola Giovanni Manzone; Tiziana Parusso e Giulia Poggi della cantina Parusso; Silvia Pressenda dell’azienda agricola Oscar Pressenda/La Torricella; Lorena Sanso dell’azienda agricola Cascina Sot e Isabel Oberlin dell’Università di Scienze Gastronomiche di Pollenzo e della Prodotti di Langa. Sono le imprenditrici vitivinicole di Monforte d’Alba, nelle Langhe, che il 30 gennaio 2021 hanno fondato, nella cantina di Domenico Clerico, l’Associazione senza scopo di lucro “L’anello Forte”. Con Sara Vezza presidente e Laura Clerico, sorella di Domenico, vicepresidente. La metà del gruppo ha meno di 35 anni.

Perché “L’anello forte”?

Si tratta del titolo del libro di Nuto Revelli, scrittore e partigiano cuneese, scomparso nel 2004, in cui viene raccontato, attraverso la voce delle donne, il mondo agricolo del Piemonte durante il dopoguerra. Che sono state l’anello forte della catena rurale di quel periodo. Lo stesso anello forte che, però, seppure in termini diversi e innovativi, vogliono rappresentare adesso le imprenditrici di Monforte d’Alba. Il figlio di Nuto, Marco, e l’editore Einaudi hanno autorizzato l’Associazione a utilizzare il nome.

Gli obiettivi e la partenza

Creare una virtuosa economia circolare di prossimità, mantenendo viva quella memoria contadina in cui si sprecava nulla. Dice la presidente Sara Vezza: “In realtà è dal 2018, prima di fondare ufficialmente l’Associazione, che lavoriamo a progetti di economia circolare riguardanti tutti i materiali arrivati a fine ciclo nelle nostre cantine: dalla plastica alla carta; dal cartone ai tappi. Sentiamo l’urgenza di non sprecare risorse, di immaginare un futuro possibile per le generazioni che verranno, di declinare la sostenibilità in ogni suo aspetto, di affrontare la complessità dell’economia circolare, di mantenere viva la memoria di chi ci ha preceduto”.

Come è iniziato il percorso?  “E’ successo grazie a una persona che ha illuminato le nostre vite: Maria Bianucci, giornalista e concittadina, la quale ci ha sempre spronato a lavorare in una direzione di sostenibilità e di responsabilità sociale. Maria non è più con noi fisicamente, ma continua a vivere nei progetti che abbiamo condiviso e, adesso, portiamo avanti”.

Grazie a Maria Bianucci, nel 2018 è nato il premio RewineDesign in collaborazione con l’Istituto Europeo Design Torino. E il Comune di Monforte d’Alba ottiene ogni anno il riconoscimento “Spighe Verdi”.

 

I progetti portati avanti

La prima iniziativa concretizzata da “L’anello Forte” è stata una scatola per le bottiglie di vino interamente costruita con scarti prodotti nel Comune di Monforte d’Alba. Spiega Vezza: “Grazie alla collaborazione con la Fag – azienda di packaging di Dogliani – e Osson – che si occupa di recupero dei materiali -, siamo riuscite a realizzare il sogno di produrre scatole per il trasporto del vino con cartone raccolto sulle nostre colline attraverso la differenziata. E’ totalmente riciclabile e conforme alla nostra filosofia”.

Inoltre un progetto che sta coinvolgendo tutta la comunità di Monforte è il recupero dei tappi di sughero, conferiti, poi, alla comunità “Arti e Mestieri” e destinati a una nuova vita nel settore edilizio.

Ma c’è dell’altro ancora. L’Associazione ora sta lavorando per riutilizzare la plastica e anche le vinacce e i rifiuti organici della vigna e delle attività in cantina.

Il debutto ufficiale

Il debutto ufficiale dell’Associazione è avvenuto lo scorso 4 giugno nell’ambito della manifestazione organizzata in provincia di Cuneo, “Spazzamondo”, e della degustazione annuale di Barolo allestita da Barolo Boys.

Le conclusioni

L’Associazione, con impegno, sta dando un contributo importante per costruire un nuovo modo di vivere e di operare nella comunità. Cercando di individuare la strada per un futuro attento all’ambiente e sostenibile. Per avere un domani migliore bisogna partire oggi. E aveva ragione Nuto Revelli che “L’anello forte” del mondo agricolo sono state e sono ancora e sempre le donne. Se poi lavorano insieme la creatività e la determinazione diventano colonne portanti di un percorso ricco di idee tradotto poi in progetti pratici e concreti.

 

 

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