DISSERVIZI – Non vi arriva la posta? Vi spiego come sono messi i nostri portalettere

0
252

Spett.le redazione,

Succede in Langa e Roero quello che sta succedendo in tutti di Centri di Distribuzione di Poste Italiane: il caos organizzativo.

Nel 2018 come sindacato abbiamo firmato il nuovo sviluppo di recapito per sostenere la competizione ormai internazionale di spedizioni H24. Nell’accordo si parla di allungamento dell’orario di consegna , si parla di migliaia di assunzioni e stabilizzazioni di contratti a termine, si parla di mobilità interna, di passaggi di categorie anche per sostenere i vuoti e i maggiori carichi degli uffici, si parla di automazione delle registrazioni per accelerare l’uscita. Nella realtà abbiamo zone senza titolari, uso costante di rapporti precari, poche assunzioni e nessuna scorta, i passaggi sono fermi nonostante il fabbisogno e le letture ottiche sulle buste ancora fatte a mano. Tutto questo, prima ancora che stress umano, produce quotidianamente giacenze.

Se ancora viene portata corrispondenza è grazie alla volontarietà dei portalettere.

Non si contano gli straordinari neppure segnati. Il carico di lavoro così fatto si è raddoppiato di fronte al minor numero di personale, assistiamo a veri e propri stati psicologici di “sensi di colpa” di lavoratori che hanno a cuore il lavoro e non ce la fanno, come se tutto dipendesse dal singolo. Chi non ce la fa e resiste lo vedi non risponderti, non ha tempo per un saluto, arrabbiato col mondo e anche col collega, non elaborando una analisi della organizzazione.

E’ il progetto che non funziona. Aumentano casi di incidenti, malattia, di sanzioni disciplinari e anche dimissioni dal lavoro  Ed aumentano le corrispondenze inesitate negli uffici già oberati da target commerciali e anch’essi senza operatori e senza scorte per l’estate.

Dire la verità vuol dire aprire un conflitto di lavoro e mantenere saldo il rispetto dell’orario, il rispetto dell’itinerario di viaggio, e dire la verità sul carico maggiore e le giacenze a fine giornata. Dire la verità aiuta anche a mantenersi integri come Persone Umane quali siamo.

Importante è il ruolo dei sindaci quali riferimento delle lamentele della clientela. Finora sono stati gli unici che sono intervenuti, sia come Anci che Uncem, di fronte alle ristrutturazioni del servizio, denunciando la possibile interruzione di pubblico servizio, la violazione delle convenzioni europee, l’orientamento della giurisprudenza sulle garanzie di servizio. Invece di lamentarsi allo sportello, l’utenza faccia presente alle Amministrazioni le mancanze e magari, questa volta, saranno i sindaci a convocare Poste e non viceversa a Roma.

Ringrazio per l’attenzione e porgo un sincero saluto.

Antonio  Lombardo

Cgil Slc Poste Alba- Bra

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui