Il Piemonte ha ottenuto oltre la metà delle risorse a disposizione in base a requisiti di ‘livello di sicurezza’, ‘traffico interessato’ e ‘popolazione servita’. Il decreto attuativo interministeriale per l’assegnazione del fondo, alla cui elaborazione la Regione Piemonte ha contribuito attivamente, è il risultato di un metodo di lavoro che ha messo al centro gli enti locali, in particolare le Province, che hanno mappato il territorio secondo criteri univoci e condivisi. Il ruolo attivo delle Province e degli enti locali non ha riguardato solo i ponti, ma tutto il sistema infrastrutturale piemontese per cui si sta passando alla definizione delle priorità di intervento per tutta la rete stradale piemontese.La ripartizione dei fondi prevede 45,3 milioni al Cuneese per le strutture a Borgo San Dalmazzo, Cardè, Clavesana, Cuneo, Monchiero, Montaldo Roero, Neive e Pollenzo. Tra i ponti finanziati rientrano situazioni particolarmente critiche come il ponte di Monchiero sul Tanaro, crollato nel 2010 e mai più ripristinato e il viadotto Soleri a Cuneo che comprende strada e ferrovia, che negli
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