Da Diano d’Alba alle Canarie, la mia casa distrutta dal vulcano

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Un’immagine drammatica dell’eruzione del vulcano Cumbre Vieja. In basso, Erika Gallo

Un fiume di lava che scende dalle pendici del vulcano inghiottendo alberi, strade e case. Le immagini della spettacolare e devastante eruzione del vulcano Cumbre Vieja, sull’isola di La Palma, nell’arcipelago spagnolo delle Isole Canarie, hanno fatto in questi giorni il giro del mondo. I giornalisti in collegamento dalle pendici del vulcano hanno trasmesso immagini di grandi devastazioni, tra impressionanti esplosioni, bolle di lava e pioggia di ceneri.

Tra i testimoni di questo tremendo spettacolo della natura c’era, suo malgrado, anche una giovane artista di Diano d’Alba, Erika Gallo, da anni residente in un’abitazione nella cittadina di El Paso, al centro dell’isola vulcanica. Anche la sua casa è stata purtroppo travolta dalla corrente infuocata di lava che ha devastato gran parte dell’isola. «Era da una settimana che si susseguivano scosse di terremoto – ha raccontato Erika Gallo – le autorità monitoravano la situazione e ci avevano allertati sulla possibile necessità di lasciare la nostra casa.

Quando, la mattina, dal rubinetto dell’acqua fredda ha cominciato ad uscire acqua calda, la Protezione Civile ci ha invitato a lasciare l’abitazione per metterci in salvo. Ho raccolto gli effetti personali e il computer con il quale lavoro come operatore informatico e mi sono allontanata». Erika, insieme al compagno Paolo, è stata ospitata da due amici torinesi, anche loro residenti a La Palma, ma in una zona dell’isola restata al riparo dall’eruzione e dal flusso lavico. Appena il tempo di lasciare l’abitazione, che dal vulcano hanno iniziato ad aprirsi diverse bocche – alla fine i geologi ne conteranno sette – dalle quali la lava incandescente ha iniziato a sgorgare verso valle.

Fiumi di magma larghi fino a 300 metri che, viaggiando alla velocità di 700 metri l’ora, si sono diretti verso la costa ovest dell’isola, per andare poi a sfociare nell’oceano. Secondo gli esperti, l’eruzione potrebbe durare ancora per molti giorni, o addirittura settimane. Fino ad oggi, sono state oltre 10.000 le persone evacuate, ma il loro numero potrebbe salire ulteriormente, in base alla direzione che prenderà il magma. Erika Gallo è solo una dei tanti piemontesi che, nel corso degli anni, hanno acquistato casa in questo piccolo arcipelago, o addirittura si sono definitivamente trasferiti. In queste isolette sperdute nell’Oceano Atlantico è sempre primavera. L’ambiente è meraviglioso e ancora selvaggio e richiama turisti da tutto il mondo.

Tra i tanti cuneesi presenti, molti hanno aperto dei Bad&breakfast e altre attività legate al turismo. Proprio da questo arcipelago arrivano anche molte delle banane che troviamo sulle bancarelle dei nostri mercati. Un paradiso che le bizze del vulcano rischiano di spazzare via per sempre. Insieme ai sogni dei suoi abitanti.

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