Cronaca di un voto in una giornata di pioggia

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SAN MICHELE – 26 maggio 2019 – Elezioni
Già al mattino la giornata non è per niente bella, piove e spioviccola da un cielo completamente assediato di nuvole scure e nere che le previsioni dicono dureranno fino a lunedì. La luce smorzata e brumosa che trovo appena alzato sarà dovuta anche all’ora presto della sveglia alla quale non sono abituato, nemmeno quando vado a caccia e nemmeno quando vado al lavoro perchè l’Agenzia apre alle 9.
Dunque, oggi, per me è stato un bel sacrificio la levataccia anti dolce pigrizia che invece mi concedo la domenica ancor di più se so che fuori piove. Devo onestamente riconoscere comunque che non è stato un gesto eroico perchè lasciare le tiepide lenzuola della notte l’avevo programmato da ieri anticipando di alcune ore il mettermi sotto la coperta. La ragione di questa eccezione me l’ha imposta il dovere di andare al seggio per le votazioni che questa volta sono più impegnative con le tre schede, grigia, gialla e verde.
All’apertura del seggio n. 27 di San Michele, alle ore 7 precise, pensavo di trovare già qualcuno con i documenti in mano memore di quando una quarantina d’anni fa anch’io ero tra i componenti del seggio elettorale ed i più mattinieri erano solitamente vecchietti e vecchiette impazienti di sbrogliarsi quell’incombenza, alla quale comunque ci tenevano.

Così stamattina mi son sentito sorprendentemente, ma non troppo, vecchietto perchè anch’io, come sicuramente avranno ragionato coloro che negli anni giovanili mi hanno preceduto, mi son fatto il calcolo che più tardi, nelle ore comode del dopo messa o prima dell’ apertivo per il pranzo si sarebbero verificate code di attesa anche consistenti alle quali sono geneticamente insofferente.
Pochi minuti dopo è arrivata una signora più giovane e di buon umore vestita con abito invernale, che si accompagnava bene al clima fresco e umido.
Ho sporto al giovanotto del seggio i miei documenti, carta d’identità e scheda elettorale con la sola casella 18, l’ultima, ancora libera.
In cabina, a scanso di amnesie o dimenticanze che possono succedere sul momento quando si gettano gli occhi su tutti quei simboli colorati, ho crocettato le tre schede integrandole con le preferenze copiando da un biglietto precompilato che mi ero portato da casa. Precauzione non inutile, almeno nel mio caso.

Quando mi è stato messo il timbro sull’ultima casella della scheda per certificare la mia partecipazione al voto mi è venuto da dite ad alta voce “tombola ! “.
Qualcuno sorridendo mi ha risposto ” ha vinto una lavatrice”.
Fra me mi son detto che sarei più felice se vincesse il buon senso, la democrazia, il lavorare convinti per la collettività ed il rispetto reciproco fra tutte le persone per il Comune, la Regione e l’Europa.
Scrolliamoci di dosso l’apatia, ed oggi più del passato, andiamo tutti a votare, ad esprimere liberamente la propria idea !
Buona domenica.
Piero Mollo

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