Covid-19 a Torino, la variante predominante è ancora la Delta

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La variante predominante del Covid-19 a Torino è la variante Delta. È quello che emerge dalle analisi delle acque reflue effettuate dall’Arpa.

Come è noto, il virus SARS-CoV-2 viene espulso con le feci umane e viene quindi smaltito nella rete fognaria. Per questo, il monitoraggio dei reflui urbani, meglio noto con la definizione inglese “Wastewater-based epidemiology (WBE)”, permette di ottenere informazioni complessive sul tasso di diffusione del virus nella popolazione e sulla sua evoluzione determinata da progressive mutazioni del genoma.

Da oltre un anno tecnici dell’Arpa esperti di campionamenti ambientali prelevano costantemente le acque in ingresso al depuratore di Castiglione Torinese dove recapitano i reflui provenienti dalle abitazioni dei torinesi.

I campioni vengono analizzati presso il Centro regionale di Biologia molecolare dell’Arpa, con sede a La Loggia. Oltre a rilevare la concentrazione del materiale genetico del virus nelle acque reflue, consentendo quindi un costante monitoraggio dell’andamento dell’epidemia, il laboratorio ha messo a punto di un metodo di sequenziamento dell’intero genoma virale che permette di conoscere quali varianti di SARS-CoV-2 circolano tra la popolazione. Come anticipato nella notizia del 14 ottobre 2021 “SARS -CoV-2: nelle acque reflue è ora possibile individuare le varianti“, nell’ultimo periodo è stata ottimizzata l’analisi bioinformatica, una fase cruciale dell’analisi, che, come quella preparatoria del campione, va sviluppata in modo specifico per i campioni ambientali, al cui interno si possono ritrovare contemporaneamente più varianti.

Dall’analisi dei campioni prelevati il 15 novembre, 29 novembre e 6 dicembre è emerso che la variante prevalente nella popolazione servita dal depuratore di Castiglione Torinese (ben 44 Comuni tra cui il capoluogo regionale) è la Delta, sottovariante B.1.617.2.122.

Questo non esclude la presenza di pazienti con la variante Omicron, ma a tutt’oggi il sistema di sorveglianza delle acque reflue permette di escluderne la prevalenza.

Matteo Marnati, assessore regionale all’ambiente e alla ricerca applicata Covid: “Il monitoraggio attraverso vari canali di verifica, come il sequenziamento del virus nelle acque, ci permette sempre di avere il quadro istantaneo della situazione pandemica del Piemonte. Non possiamo permetterci di fermarci e dobbiamo sfruttare tutti i nuovi sistemi a nostra disposizione”

Angelo Robotto, direttore generale di Arpa Piemonte: “Per essere all’avanguardia occorre predisporsi e organizzarsi in modo tale da poter fornire le risposte necessarie al momento opportuno. Lo sforzo dell’Agenzia tutta in tal senso a servizio del Sistema Sanitario Regionale permette oggi di avere informazioni cruciali nella gestione dell’evoluzione pandemica attraverso la sorveglianza ambientale”.

David Lembo, direttore del Laboratorio di Virologia Molecolare presso il Dipartimento di Scienze Cliniche e Biologiche dell’Università degli Studi di Torino: “I risultati ottenuti con il protocollo di sequenziamento messo a punto da Arpa Piemonte sono la rappresentazione concreta dell’importanza della Virologia Ambientale, una disciplina centrale per il nostro futuro”.

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