Servizi ASL a Cortemilia: “Noi siamo cittadini di serie zeta?”

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Pubblichiamo una lettera inviataci dalla signora Anna M. Boschiazzo di Cortemilia, che lamenta una carenza relativa ai servizi sanitari in val Bormida. Desidero porre alcuni interrogativi ai dirigenti della Regione dell’Asl, come si suol dire “ai signori in alto”. Noi abitanti di Cortemilia e paesi limitrofi per voi siamo utenti di serie zeta? Mi pare proprio di sì. In data 17-18 marzo scorso lo sportello di Cortemilia è rimasto chiuso perché il nostro carissimo super impiegato Stefano era assente per motivi di salute. Persone anziane e non solo, sono scesi dai loro paesi a ritirare i referti e trovano chiuso. Prima domanda: se ad Alba fosse successa la stessa cosa chiudevate lo sportello? Penso proprio di no… Voi cosa avete in più di noi? Queste cose non devono succedere per giustizia e rispetto nei confronti di tutti gli utenti. Siamo tutti esseri umani con gli stessi diritti e doveri. Seconda domanda: Abbiamo a Cortemilia una bellissima struttura molto grande, molto curata e accogliente, dove offrono molto bene il loro servizio i volontari dell’Avac e operatori. Ricordo che in un incontro in Comune in signore con decisione e sicurezza disse: “Togliamo il macchinario dei raggi perché non è più a norma, ma tranquilli, lo sostituiamo con l’ecografo che andrà anche nei vari paesi dove ci sarà bisogno”. Che belle parole, emozionanti… ma… sono state solo parole, parole. Addirittura pian pianino ci sono stati tolti quasi tutti i servizi. Ma ci avete preso tutti per degli stupidi? Adesso andiamo a Santo Stefano Belbo? Come mai? Cosa hanno più di noi? Ma… come si suol dire “non ci sarà mica qualcuno che tira l’acqua al suo mulino”, noooo!!! Questi modi forse fanno parte di certe politiche “ballerine” per usare un termine “soft”. Forse ci sono meno curve ad arrivare a Santo Stefano Belbo che a Cortemilia? Ma voi dirigenti, operatori, ecc… ecc… quando andate in montagna le curve non ci sono o voi le prendete sempre dritte? Gli operai della Ferrero dei nostri paesi e non solo loro, ma tanti altri, per 30-40 anni hanno percorso e percorrono tuttora queste curve per andare a lavorare e prestare il loro servizio. Il dott. La Torre non viene più a Cortemilia ma va a Santo Stefano Belbo. Da questo mese il cardiologo non c’è più, la ginecologa che veniva due volte al mese a Cortemilia andrà tutte le quattro volte a Santo Stefano Belbo… Oggi è di moda lasciare ai margini coloro che vivono in ambienti geograficamente più dislocati. Penso che sarebbe veramente opportuno ripensare al tutto e prendere nuovi provvedimenti più equi e seri perché diversamente non staremo più zitti e ci mobiliteremo… Abbiamo vinto la battaglia del Bormida o no? Le televisioni non aspettano altro… Noi “vogliamo” di nuovo i servizi del nostro distretto di Cortemilia… E… ancora, quando si è deciso di costruire l’ospedale a Verduno (no comment) io ero in Comune, incaricata dal mio sindaco Veglio nel sociale e nel Consorzio socio assistenziale. Un altro “personaggio” con belle parole ci informava, ci assicurava che ci avrebbero agevolati nel percorso per raggiungere il nuovo ospedale… Noi ci siamo fidati perché abbiamo creduto all’onestà delle persone… Parole, parole tanto belle e ricercate, parole, ma tali sono rimaste. Oggi sentiamo dire: “Non ci sono soldi, sono momenti difficili”. Sì è vero purtroppo. Ma allora perché ci sono i soldi per certi paesi e per altri no? Perché??? E poi… “dulcis in fundo” se non fosse che i nostri medici di famiglia e la nostra farmacia, che ringrazio, non avessero deciso di offrirsi a fare il quarto vaccino Covid agli anziani, questi poveri anziani di 90-95 anni dovevano andare a farlo a Verduno. E qui ci vuole un “applauso da stadio” a chi fa certe scelte. Non esiste più il buon senso e il giusto equilibrio nelle cose… Si studia, si fanno tanti incontri per decidere cose “vergognose e ingiuste”. Auspico o forse chiedo che anche a livello politico territoriale ci sia il massimo impegno per risolvere questi seri problemi. Spero anche che questo scritto sia motivo di una seria riflessione da parte del nostro presidente della Regione Alberto Cirio e del nostro assessore alla Sanità sif. Icardi Luigi Genesio, residente a Santo Stefano Belbo. È comunque una profonda tristezza. Anna M. Boschiazzo L’Asl Cn2, da noi interpellata, ha fatto sapere che si sta monitorando la situazione e che nell’arco delle prossime due settimane ci sarà un incontro con il Comune per valutare possibili soluzioni alle problematiche.

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